CARACAS – La Banca Centrale del Venezuela ha ridotto in un 6,58 per cento la liquidità monetaria. Questa è diminuita di 729,7 milioni di bolívares la scorsa settimana. È la maggiore contrazione decisa nel 2022.
Dopo un aumento del 22,52 per cento deciso la settimana del 19 agosto, la Banca Centrale è tornata alle politiche di contenzione e razionalizzazione della liquidità. Ha quindi ridotto il circolante di 93 milioni di dollari. La liquidità è scesa da 11 miliardi 91 milioni a 10 miliardi 361 milioni. Al tasso di cambio ufficiale, è l’equivalente a un miliardo 320 milioni di dollari.
Gli esperti in materia considerano in aumento le pressioni sulla spesa pubblica mentre ritengono assorbito dal mercato l’erogazione dei “bonus” speciali destinati ai lavoratori statali. Gli esperti ritengono possibile che la Banca Centrale decida di incrementare nuovamente, anche se moderatamente, la liquidità.
Nel corso del 2022, il denaro circolante nell’economia sarebbe aumento solo del 92,21 per cento. Risulta questa una percentuale molto al di sotto di quella erogata lo scorso anno. Infatti, nel 2021 l’espansione della liquidità registrata è stata del 249,09 per cento.
Da sottolineare che nei primi mesi dell’anno la liquidità ha registrato un incremento contenuto (nel primo semestre dell’anno è stato del 15,37 per cento). Da luglio, le pressioni esercitate dai rifornitori hanno obbligato il Governo a pagare alcuni debiti in sospeso e le proteste sindacali ad azzerare in parte quelli con gli impiegati dell’amministrazione pubblica. Ciò ha provocato un incremento della liquidità e, di conseguenza, pressioni nel mercato della valuta. Comunque, stando sempre alle considerazioni di economisti ed esperti, l’instabilità nel mercato della valuta e la volatilità dei tassi di cambio non sono stati solo il prodotto di una maggiore liquidità ma anche di una offerta minore di valuta estera che non è riuscita a coprire la domanda aumentata come risultato di una attività economica più dinamica.
Redazione Caracas
