Nostalgia Italia: Cannavaro in B, e Mancini perde pezzi

Matteo Politano calcia il rigore che porta in vantaggio il Napoli sul Milan nella sfida al Meazza.
Matteo Politano calcia il rigore che porta in vantaggio il Napoli sul Milan nella sfida al Meazza. Archivio. ANSA / MATTEO BAZZI

FIRENZE.  – Nostalgia canaglia. Nell’anno della mancata qualificazione ai mondiali – la seconda -, un campione del mondo dell’ultimo grande bagliore iridato (Germania 2006) come Fabio Cannavaro riparte dalla Serie B, e la Nazionale scende in campo per la Nations League perdendo altre pedine.

Anche la trionfale vittoria dell’Europeo solo un anno fa non toglie l’amaro per l’assenza dell’Italia da Qatar 2022.

Cannavaro, pallone d’oro e capitano di quella nazionale che a Berlino sollevò la coppa ormai sedici anni fa, rientra in Italia dopo le fastose esperienze all’estero e ricomincia dal Benevento. Intanto Roberto Mancini fa i conti con le assenze: ma se da una parte il ct deve fare i conti con le continue defezioni, dall’altra vuole preparare un’Italia competitiva per affrontare i primi e già importanti impegni dopo la sosta estiva.

Venerdì a Milano contro l’Inghilterra, lunedì 26 a Budapest contro l’Ungheria, sfide valide per la Nations League appunto. É un momento delicato e duro per Mancini, senza il Mondiale che ormai sta per cominciare e con una squadra da ricostruire, rianimare, rilanciare, Compito non facile considerando che di italiani in campo se ne vedono sempre meno e che quelli che lui ha chiamato in questi giorni sono stati costretti a lasciare il ritiro: dopo Marco Verratti out per un problema al polpaccio e già tornato a Parigi, oggi se ne sono andati Lorenzo Pellegrini e Matteo Politano, il primo per un fastidio ai flessori (ma sarebbero state escluse lesioni), il secondo per una botta alla caviglia rimediata domenica in Milan-Napoli.

Quest’ultimo al suo arrivo a Coverciano aveva rassicurato ma l’esito degli esami lo hanno costretto al forfait. Così a Mancini non è restato che chiamarne altrimenti confidando di non perdere altri pezzi per strada: ecco Davide Frattesi del Sassuolo, Salvatore Esposito della Spal (era in ritiro con l’Under 21) e Manolo Gabbiadini della Sampdoria, quest’ultimo assente dal giro azzurro da cinque anni. L’ultima volta era stata il 13 novembre 2017, quando il pareggio per 0-0 contro la Svezia costò la partecipazione al Mondiale in Russia.

Nel momento in cui, è notizia di oggi, gli ex campioni del mondo Daniele De Rossi, Alessandro Del Piero e Andrea Barzagli saranno fra i partecipanti al prossimo corso Uefa Pro e Cannavaro sarà il nuovo allenatore del Benevento sarà inevitabile per i tifosi azzurri non provare nostalgia per  quell’Italia mondiale. Adesso Mancini deve rimettere assieme i cocci di questa Italia, che come ha ricordato Acerbi ai microfoni Rai resta sempre campione d’Europa, e cercare di ripartire. Stavolta però ci saranno tanti assenti: Chiesa, Berardi, Florenzi e Locatelli, oltre a Spinazzola e Insigne.

Mentre sono rimasti a casa per vari motivi Zaniolo, Calabria, Belotti, Zaccagni. E non c’è più Chiellini che ha lasciato a giugno, il capitano di lungo corso. ”La sua assenza pesa, lui è un punto di riferimento in campo a fuori – ha detto ancora Acerbi – Però dobbiamo andare avanti, sono mesi difficili, non andremo al Mondiale ma siamo sempre campioni d’Europa e mi auguro che venerdì a Milano il pubblico ci sosterrà”.

Per adesso sono stati venduti 35.000 biglietti e intanto Mancini anche oggi ha provato i suoi con il 4-3-3 solito ma anche con il 3-5-2, con un Raspadori scalpitante che punta a laurearsi in Scienze motorie entro due anni e nel frattempo sogna di diventare lui uno dei big azzurri, cercando di allontanare quella nostalgia per quel che è stato e oggi non è più.

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