Ministro Albares: doppia cittadinanza, uno strumento per rafforzare l’“Europa dei cittadini”

MADRID – Non ha dubbi. È convinto che la doppia cittadinanza sia “un bel progetto” orientato, a suo avviso, a facilitare la vita e l’integrazione dei cittadini. Il Ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, nel rispondere ad una domanda della “Voce” sull’accordo di doppia cittadinanza, ancora in studio, ha assicurato:
– È nostro desiderio mantenere i migliori rapporti con tutti i nostri soci nell’Unione Europea. L’accordo sulla doppia cittadinanza tra Spagna e Italia è un progetto ancora in fase di studio. L’argomento è stato affrontato con il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, circa sei mesi fa. È una iniziativa che consideriamo meriti la nostra attenzione – ha aggiunto nel manifestare il proprio interesse -. Abbiamo firmato recentemente un accordo con la Francia. Riteniamo che si tratta di strumenti che permettono di rafforzare quella che noi chiamano l’Europa dei Cittadini.
Un’idea, che il ministro sottolinea “è tutta spagnola”, si tradurrebbe in una specie di decalogo dei diritti civili a livello europeo.
– Ma – sottolinea – si può anche realizzare a livello bilaterale, con paesi in cui vivono comunità spagnole importante e viceversa. È il caso della Francia e dell’Italia. Considero – reitera – che sia un bel progetto.
Invitato al “Desayuno Informativo” di “Europa Press” il ministro Albares, sollecitato dalle domande del collega García Vila, ha commentato i risultati delle elezioni politiche in Italia e il trionfo del partito di estrema destra “Fratelli d’Italia”.
– Gli italiani hanno votato democraticamente chi dovrà governare il Paese nei prossimi anni – ha affermato -. Comprenderà che, come ministro degli Esteri della Spagna, debba essere prudente al momento di formulare valutazioni su quanto accade in altri Paesi. Ma vorrei esprimere alcune riflessioni che trascendono i risultati in Italia. Viviamo momenti decisivi in Europa. Probabilmente dalla caduta del Muro di Berlino non se ne vivevano di così caotici. Stiamo disegnando un nuovo ordine… Ci sono chiaramente due modelli contrapposti. C’è quello sul quale scommettono il Governo spagnolo e quelli di altri Paesi d’Europa. È il modello che ha permesso al nostro continente decade di stabilità e pace che sono state la base della nostra prosperità. È la democrazia, lo stato di diritto, il pluralismo, il ripudio alla violenza nelle relazioni tra Stati. A questo modello – ha proseguito il ministro – si contrappone quello di Vladimir Putin al quale sono orientate alcune forze politiche europee e del nostro Paese.
Il ministro spiega che si tratta del “modello autoritario”, quello che non “crede nella pluralità” ed è quindi “contrario ai valori che sono i pilastri dell’Unione Europea”.
– La costruzione dell’Europa – ha spiegato – è la base della nostra prosperità e stabilità.
Esortato ad essere più concreto sul caso italiano, il ministro ha spiegato che “ci vorrà ancora qualche settimana prima che si formi il governo”.
– Per il momento – ha detto -, abbiamo dei risultati assolutamente legittimi, espressione di elezioni democratiche. Bisogna attendere, per conoscere quale sarà realmente la coalizione che governerà. Non posso parlare a nome di altri governi. Posso solo esprimermi in nome del governo spagnolo che è assolutamente impegnato nella costruzione di un’Europa democratica.
Altri argomenti affrontati dal ministro sono stati la guerra in Ucraina, come è logico, ma anche le relazioni con il Venezuela; argomento al centro dell’attenzione il colloquio sostenuto con il ministro venezuelano, Carlos Faría, al margine dell’Assemblea annuale dell’Onu. Al riguardo, il ministro Albares ha minimizzato l’importanza dell’incontro e rivendicato il dialogo “como unica soluzione possibile alla crisi” che da anni vive il Paese. Ha esortato, poi, l’Unione Europea a non “dare le spalle all’America Latina” e sottolineato l’importanza di dare un nuovo e definitivo impulso al Mercosur.
Mauro Bafile

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