L’Iran arresta 9 stranieri, “ci sono anche italiani”

Manifestazione di protesta per l'uccisione di Mahsa Amini incarcerata per non indossare il velo in Iran.
Manifestazione di protesta per l'uccisione di Mahsa Amini incarcerata per non indossare il velo in Iran. (Photo by SAFIN HAMED / AFP)

ISTANBUL. – L’Iran ha arrestato 9 cittadini stranieri per le proteste che da oltre due settimane scuotono il Paese. Tra questi ci sarebbero anche uno o più italiani, insieme a cittadini di Germania, Svezia, Polonia, Francia, Olanda e di altri Paesi non specificati, secondo il ministero degli Esteri di Teheran, che li accusa di “essere coinvolti o essere stati nei luoghi” delle dimostrazioni per Mahsa Amini, la 22enne curda morta il 16 settembre dopo essere stata fermata dalla polizia morale perché non portava il velo in modo corretto.

Il caso della giovane ha fin da subito suscitato forte scalpore in Iran e nel resto del mondo. Il presidente Ebrahim Raisi ha fatto sapere che presto sarà presentato un rapporto ufficiale per chiarire le circostanze del decesso mentre il Segretario Generale dell’Onu Antonio Guterres ha chiesto un’inchiesta imparziale da parte di un’istituzione indipendente.

Dal giorno della morte di Mahsa, ci sono state quotidiane dimostrazioni in varie città del Paese che hanno duramente contestato le autorità iraniane. Oltre a slogan contro il governo e la Guida Suprema Ali Khamenei, nei video delle proteste pubblicati dagli stessi manifestanti sui social media, e diffusi da media iraniani con sede all’estero, si vedono molte donne togliersi o bruciare il velo, obbligatorio in pubblico per legge a partire dalla Rivoluzione iraniana dell’ayatollah Khomeini del 1979.

I video mostrano anche duri interventi da parte delle forze dell’ordine sui manifestanti e, secondo la Ong con sede ad Oslo “Iran Human Rights”, i dimostranti rimasti uccisi dall’inizio delle proteste sono almeno 83, mentre secondo l’agenzia Fars, vicina alle Guardie della rivoluzione iraniana, il bilancio delle vittime tra dimostranti e forze di sicurezza è arrivato a 60. Migliaia gli arrestati, quasi 3000 solo nella capitale Teheran, secondo fonti di IranWire.

La notizia dell’arresto dei 9 stranieri arriva nel giorno in cui Amnesty International ha pubblicato un rapporto che dimostra come le autorità iraniane abbiano ordinato alle forze di sicurezza di utilizzare tolleranza zero contro i manifestanti.

Secondo i documenti di Amnesty, i vertici delle forze ármate hanno dato l’ordine agli agenti di “confrontarsi duramente” con i manifestanti per fermare la protesta “ad ogni costo” anche “arrivando al punto da causare morti”. L’Ong ha documentato torture e altre forme di violenza, tra cui abusi sessuali, da parte delle forze di sicurezza nei confronti dei dimostranti.

Critiche sulla repressione delle proteste sono arrivate nei giorni scorsi dagli Stati Uniti e anche da Spagna e Germania, che hanno convocato gli ambasciatori iraniani nei rispettivi Paesi, mentre la leader di Fratelli d’Italia, e premier in pectore, Giorgia Meloni ha condiviso sui social media un messaggio a sostegno delle donne che protestano. Solidarietà a livello internazionale per i manifestanti è stata dimostrata anche da molte celebrità, tra cui l’attrice Jennifer Aniston e la cantante Patti Smith, e si sono tenute manifestazioni a sostegno delle donne iraniane in vari Paesi tra cui Grecia, Turchia, Italia e davanti alla sede del Parlamento europeo di Bruxelles.

Sostegno alla protesta è arrivato sui social anche da molti artisti, musicisti e sportivi iraniani ma, secondo media indipendenti, alcuni di loro sarebbero stati arrestati a causa dei loro commenti, come il calciatore Hossein Mahini.

(di Filippo Cicciù/ANSA).

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