Lecce cinico, Brescia nei guai

BRESCIA-. Questa volta non si può parlare di classifica bugiarda: il Brescia merita in pieno il terz’ultimo posto, soprattutto dopo la sconfitta casalinga con il Lecce.
Le rondinelle sono in piena crisi e nella sfida da vincere per risalire e inguaiare i giallorossi salentini, la squadra di De Biasi ha fatto veramente pena. Non a caso ha il peggiore attacco del campionato (solo 15 reti segnate) e in casa non vince da 85 giorni (1-0 al Chievo il 6 novembre 2004): di questo passo la salvezza equivale al miracolo.
Anche l’innesto di Delvecchio non ha cambiato le cose: l’ex giallorosso si è visto solo nel primo tempo e forse si sarà già pentito di aver lasciato Roma. Anche perché a fine gara è esplosa la protesta dei tifosi bresciani.
Il Lecce invece può veramente godere per i tre punti pesanti strappati in trasferta. Il gol di Konan al 16’ del primo tempo può rappresentare una piccola svolta dopo tante belle gare e pochi punti. La squadra di Zeman ha ottenuto il secondo 1-0 in una settimana, mostrando un cinismo e un’attenzione al risultato (soprattutto in fase difensiva) che farà gridare allo scandalo ai sostenitori del boemo.
Ma la salvezza passa anche per questi risultati e se per un’altra volta il Lecce ha giocato non bene, ma ha vinto meritatamente, allora si può quasi festeggiare lo “Zeman all’italiana”, considerando anche che la squalifica di Bojinov e l’assenza di Babù costringeva a ridisegnare l’attacco.
Nel primo tempo le due squadre giocano su ritmi blandi, ma le emozioni si concentrano tutte nei primi 45’. Fa tutto il Lecce, con un Konan indiscusso protagonista, nel bene e nel male. L’ivoriano è il terminale offensivo giallorosso più pericoloso e al 16’ piazza la rete dello 0-1. Presa palla sulla trequarti, scarta Adani e lascia partire un sinistro non irresistibile, che trova però la complicità di Castellazzi, incerto e lento nel tuffo. Se Delvecchio è l’unico del Brescia a provarci a più riprese, è comunque Konan a regalare la possibilità del pareggio al Brescia. Al 38’ l’attaccante è nella sua area, Di Biagio (molto svogliato nel resto del match) lo anticipa e in cambio riceve uno scoordinato calcione. Rigore netto, ma Caracciolo (abulico come non mai) manda la palla sul palo sinistro con Sicignano spiazzato.
Il Lecce respira e può chiudere la prima frazione di gioco senza affanni.
Il secondo tempo offre un modesto spettacolo. I 22 in campo giocano senza intensità, commettono tanti errori e il gioco è inguardabile.
Il Brescia dovrebbe buttarsi a caccia del pareggio, ma ciò non accade e per la sgangherata difesa leccese sembra essere una giornata di riposo dopo tanti straordinari da trincea. Sicignano non prende gol da 180 minuti e sembra il primo a chiedersi cosa stia accadendo.
I minuti passano, i bresciani costruiscono sempre di meno, diventano sempre più fallosi e chiudono tra i fischi e la crescente protesta dei propri tifosi.
Alla fine della gara, gli ultrà porranno sotto assedio lo spogliatoio, ma probabilmente serviranno scosse di altro tipo per svegliare una squadra inguardabile e troppo brutta per restare in serie A.
Il Lecce invece può far festa, i risultati sono tornati, molto probabilmente tra non molto tornerà il gioco spettacolare. In attesa, va bene così.

MARCATORE: Konan 16′ p.t.

BRESCIA (4-3-2-1): Castellazzi; Martinez, Adani, Mareco 5 (1′ st Jadid), Dallamano; Guana, Di Biagio, Stankevicius (39′ st Zambrella); Mannini (23′ st Sculli), Delvecchio; Caracciolo 5. (22 Agliardi, 6 Zoboli, 14 Hamsyk, 19 Dipasquale). All: De Biasi.
LECCE (4-3-3): Sicignano; Cassetti, Diamoutene, Stovini, Rullo; Giacomazzi (39′ st Eremenko), Ledesma, Dalla Bona; Konan (23′ st Angelo), Vucinic (44′ st Bjelanovic sv), Pinardi. (27 Anania, 23 Marianini, 26 Paci). All: Zeman.

ARBITRO: Rosetti di Torino.

NOTE: Angoli: 8-4 per il Brescia. Recupero: 0′ e 3′. Ammoniti: Mareco, Mannini, Stankevicius, Giacomazzi, Jadid, Di Biagio per gioco scorretto. Spettatori: 9.000.