Piemontesi nel mondo:parliamo di Sud America


Torino

Si è concluso, presso la sede dell’Union ed j’Associassion piemontèise ant el mond di Torino, un meeting sulle associazioni piemontesi in Sud America. L’evento era organizzato in collaborazione, tra gli altri, con la rivista ‘La Slòira’.


Tra gli appuntamenti c’è stato l’intervento della docente Alba Rossebastiano dell’Università di Torino , che nel pomeriggio di sabato ha esposto l’esito delle sue ricerche sulla lingua regionale piemontese. Domenica invece, alle 9, è intervenuta Norma Brarda De Bruno, italo-argentina originaria di Barge e vice-presidente della Famija Piemonteisa di Rafaela, con un punto sulla situazione dei sodalizi sudamericani. Gli altri interventi poi sono stati incentrati sugli aspetti più ‘tecnici’ della lingua piemontese, dei quali si sono occupati docenti universitari piemontesi provenienti dall’Inghilterra e dal Canada.


Le associazioni piemontesi in Argentina, concentrate principalmente nella Pampa (Rosario, Cordoba, Santa Fe), sono 180. Il loro intento è quello di preservare le radici degli oltre 4.500.000 di italo-argentini di origine piemontese, discendenti degli emigrati di prima generazione giunti nella zona tra il 1880 e il 1920.


La lingua piemontese è stata tramandata fino a oggi grazie al sistema familiare agricolo, molto chiuso e tradizionalista.


«E’ interessante notare – spiega Gianfranco Gribaudo, Presidente dell’Union ed j’Associassion piemontèise ant el mondcome il piemontese parlato in Argentina sia quello delle prime emigrazioni, sviluppatosi poi su un binario indipendente sotto l’influenza della lingua spagnola».