Pezzotta: “Mai piú patti con Berlusconi”

MILANO.- Dice di non aver mai avuto pregiudizi sul Governo guidato da Silvio Berlusconi ma di non voler più scendere ora a patti con il premier, perché “non ci si può più fidare”.
Savino Pezzotta, leader della Cisl, spiega in una intervista pubblicata sul Corriere della sera: “Con Berlusconi non faccio più patti”.
“Dopo le esperienze che abbiamo fatto non ci si può piú fidare. Sul pubblico impiego ho fatto un’intesa con quattro, dico quattro, ministri. E in 24 ore è saltata (…) Non ho incrociato quattro pellegrini che passavano di lì per caso. Ma Domenico Siniscalco, Gianni Letta, Mario Baccini e Gianni Alemanno.
L’accordo era assolutamente in linea con gli aumenti ottenuti per il settore privato”, ha spiegato Pezzotta, a capo della Cisl dal dicembre 2000.
Da settimane, governo e sindacati stanno discutendo il rinnovo del contratto dei lavoratori pubblici, sul quale non si trova un accordo per gli aumenti salariali.
“Perché mi devo giocare ancora la faccia con la base? Nel 2002 abbiamo siglato il patto per l’Italia e non l’hanno rispettato. Tutte le promesse non hanno avuto seguito. Da tre anni stiamo chiedendo la verità sui conti pubblici, e ora il premier ci viene a dire che è tutta colpa delle vacanze di Pasqua”, aggiunge.
Giovedì scorso, le stime preliminari dell’Istat hanno mostrato il Pil a -0,5% nei primi tre mesi del 2005, dopo un -0,2% nell’ultimo trimestre 2004, dati che pongono il problema del rischio della stagnazione economica.
“Dov’è la verità? A questo punto chiedo formalmente che i presidenti di Camera e Senato promuovano un dibattito parlamentare sulla situazione economica. L’unico soggetto che può andare fino in fondo è il Parlamento, con le parti sociali che partecipino in qualità di osservatori”, ha aggiunto Pezzotta.
Berlusconi ha fatto anche appello a imprenditori e sindacati per risolvere insieme i problemi economici italiani.
“Per prima cosa non si mescolano i contratti pubblici con l’emergenza economica. Non vado a palazzo Chigi per discutere del pubblico impiego con la Confindustria, che non c’entra nulla. A stravolgere le relazioni sindacali di questo Paese, perché questa è la proposta che ci è stata fatta, non ci sto. (…) Rimboccarsi le maniche è un conto. Ma a essere considerati corresponsabili del disastro proprio non ci stiamo”.
“Al punto in cui siamo arrivati credo che ci sia una questione di leadership del governo. Chi deve risolvere il problema ci pensi seriamente”, ha concluso Pezzotta.