Testa a testa a Catania tra Scapagnini e Bianco


ROMA.- Sembra profilarsi un testa a testa a Catania tra Umberto Scapagnini e Enzo Bianco. In ogni caso, i primi voti scrutinati escludono quel ‘’terremoto politico’’ a favore dell’Unione che molti, anche all’interno della Cdl, avevano previsto. Il candidato dei Dl non travolge il sindaco uscente, medico personale del premier, tanto che Lega e Forza Italia già cantano vittoria. Silvio Berlusconi, ad Arcore assieme a Sandro Bondi e Fabrizio Cicchitto, mantiene il riserbo ma chi lo informa ogni mezz’ora sull’evolversi dei dati definisce il suo umore sereno.


Riserbo anche nel centrosinistra. Ma il coordinatore della segreteria dei Ds Maurizio Migliavacca si dice soddisfatto e parla di una “inversione di tendenza’’ rispetto all’epoca in cui la Cdl vinceva 61 collegi a 0, tenuto conto che Enna passa all’Unione al primo turno. “Anche se mancano dati indicativi del comune di Catania, che rappresenta la piu’ grande citta’ siciliana chiamata al voto, possiamo affermare – conclude l’esponente Ds – che cominciano a sgretolarsi le roccaforti del centrodestra’’.


Il clima della Cdl siciliana invece è già euforico. Il primo a commentare è il presidente della Regione Salvatore Cuffaro, secondo il quale la Cdl vince “un pò dovunque’’. “Scapagnini sta vincendo grazie alle liste autonome di Raffaele Lombardo, ora – annuncia – vado a raggiungerlo per festeggiare’’.


Anche i due ministri siciliani, Stefania Prestigiacomo e Gianfranco Miccichè parlano di ‘’trend positivo per la Cdl’’. Alla luce dei dati emerge nelle dichiarazioni qualche implicita punzecchiatura nei confronti del segretario dell’Udc Marco Follini, che giorni fa aveva detto che la Cdl non doveva ‘’abbonarsi alle sconfitte’’. “Il risultato di Catania che si profila – commenta proprio la Prestigiacomo – conferma che la Cdl non è ‘abbonata alla sconfitta’, ma ha invece le risorse umane e programmatiche per vincere e per convincere gli elettori’’.


Per Roberto Calderoli, i primi dati siciliani rafforzano la leadership del premier. ‘’Io – osserva il ministro leghista – a differenza di altri, non ho mai attribuito a questo voto un valore politico. Tuttavia, è evidente che la Sicilia ha riconfermato Berlusconi che si era speso in questa campagna elettorale. Ora nessuno rompa le scatole, né dall’opposizione, né dall’interno della Cdl’’.


Soddisfatto anche il vicepresidente di An Ignazio La Russa, che vede ripartire da Catania, “come nel 1971, la riscossa della destra’’. “Si tratta di battere, osserva, non solo il candidato del centrosinistra, ma anche il vento contrario’’. “A questo punto dello spoglio – sottolinea La Russa – non si sa ancora come finirà, ma è già certo che la tanto conclamata vittoria di Bianco non c’è stata. I primi risultati lasciano anzi sperare concretamente che la riscossa del centrodestra, considerata dai più impossibile, stia pian piano materializzandosi nella città siciliana, che le troppo facili attese della sinistra davano già per espugnata’’.


Pacato il commento del coordinatore azzurro Sandro Bondi secondo cui l’esito del voto che si profila a Catania “smentisce tutte le interessate previsioni negative’’ e rappresenta comunque “un grande risultato per la Cdl’’. Una linea che non convince affatto il coordinatore diessino Vannino Chiti. “Deve essere proprio disperata la destra per alzare polveroni di giubilo per le elezioni in Sicilia – afferma – I dati finora noti confermano che la destra arretra anche nell’isola. Enna, passa al centrosinistra, comuni importanti come Carini e Partinico vanno ora al ballottaggio, mentre a Catania, dove alle scorse comunali Scapagnini vinse con il 57%, e’ in corso un testa a testa’’.


“Cantare vittoria – conclude Chiti – non solo è prematuro, ma è in ogni caso è del tutto privo di fondamento. Può servire a regolare lo scontro di potere interno alla maggioranza parlamentare di destra, ma non corrisponde all’andamento reale del voto. Anche in Sicilia sono stanchi della destra’’.