Non me ne vado, farò una lista dell’Ulivo


ROMA.- Romano Prodi non ha nessuna intenzione di rinunciare alla leadership del centrosinistra. La lista dell’Ulivo si farà e sarà lo stesso “professore” a promuoverla. È l’avvio di una discussione e Prodi non intende rinunciare.


Romano Prodi ha sottolineato al vertice dei leader dell’Unione le ragioni politiche che gli fanno ritenere fondamentale la presentazione di una lista unitaria dei partiti della Fed, per poi puntualizzare: “Questa è la ragione del mio impegno. Un impegno che non potrebbe esserci se venisse a mancare la lista dell’Ulivo”. “Senza questa lista e questo simbolo verrebbe a mancare la base per una leadership forte nella coalizione, oggi nel governo domani’’. Prodi ha ribadito che il simbolo dell’Ulivo e la lista unitaria sono ciò in cui lui crede e ciò di cui il paese ha bisogno. Unione e una “grande lista nel nome dell’Ulivo”.


Davanti ai leader della Fed, Prodi conferma che, malgrado la “legittima” decisione della Margherita, il dovere della federazione è quello di presentare il simbolo dell’Ulivo nel proporzionale alle politiche del 2006.


“Io penso – afferma il professore – che noi abbiamo il dovere di confermare e di offrire agli elettori una grande lista nel nome dell’Ulivo’’. Una scelta a cui Prodi collega il suo impegno politico.


Prodi si è detto “amareggiato” per la decisione della Margherita di correre da sola per la quota proporzionale nel 2006, definendola “una decisione autonoma e non concordata con gli altri partiti della Federazione”.


Secondo Prodi, soltanto la lista dell’Ulivo – comparsa alle elezioni europee dello scorso anno e in alcune regioni lo scorso aprile – consente di mantenere compatti laici e cattolici dentro il centrosinistra.


“Li informeremo bene sulle posizioni della Margherita – ha detto Rutelli ai giornalisti entrando alla riunione – noi vogliamo unire il centrosinistra e vincere le elezioni”.


La Margherita sostiene in realtà di volere rafforzare la Fed e che, presentando il proprio simbolo nella schede per la quota proporzionale alle elezioni politiche, avrebbe più chance di intercettare i voti moderati in uscita dalla Casa delle libertà.


I Ds, il maggior partito della Federazione, si sono rammaricati della decisione della Margherita, ma i suoi leader, Piero Fassino e Massimo D’Alema, non hanno finora preso pubblicamente posizione.


Reazioni di rammarico sono quelle di Rutelli “Stento a credere che Prodi avanzi iniziative personali che, escludendo la Margherita, indebolirebbero la coalizione, sarei incredulo”. “Comunque un conto è un contributo all’unità, un conto è determinare la fremmentazione”, infatti “l’Ulivo è un patrimonio di tutti”, ha proseguito precisando che la Margherita metterà un ramoscello del noto vegetale mediterraneo nel proprio simbolo.