“Calabresi nel mondo, un valore aggiunto per la regione”

E’una delle regioni d’Italia che ha pagato un alto tributo in termini di emigrazione. Ma oggi la Calabria può anche vantare una presenza qualificata, integrata e rispettata in tutto il mondo: una presenza di cui la regione è fiera.


Dopo le consultazioni dello scorso aprile, il nuovo presidente, Agazio Loiero, ha voluto per sé le deleghe all’emigrazione, a conferma della profonda considerazione che la Regione, riserva da sempre alle sue collettività nel mondo. “Il volere le deleghe per l’emigrazione – conferma il presidente Loiero – vuole essere un segnale di grande impegno perché ritengo che i calabresi nel mondo rappresentano un valore aggiunto, una realtà a cui bisogna garantire la migliore attenzione possibile, una straordinaria risorsa utile a valorizzare l’identità storica della regione stessa. Essi hanno contaminato il mondo, sono diventati americani o australiani ma avvertono sempre e comunque il legame forte, viscerale, con la terra di origine. Per tali motivi, ma anche per un fatto sentimentale, ho tenuto per me la delega all’emigrazione, perché intendo seguire direttamente i rapporti con le comunità calabresi ma anche le politiche che riguardano i flussi migratori in entrata e in uscita”.


Un’attenzione che il presidente Loiero ha voluto subito confermare rendendo omaggio alle vittime di Marcinelle: 4 minatori erano calabresi. Un gesto che ha dimostrato la conoscenza e riconoscenza nei confronti dei tanti calabresi che, tra enormi sacrifici, hanno contribuito alla crescita di molti Paesi. “Io farò sempre in modo che resti viva la memoria sull’emigrazione. Perché quella dell’emigrazione – spiega Loiero tradendo una certa emozione – è una storia lacerante che ha colpito una famiglia su due fino a pochi decenni fa, e che ha interessato tutte le regioni, in particolare Veneto e Calabria. Ho ancora viva un’immagine legata alla mia infanzia e alla piazza di Santa Severina, mio paese natale, dove ogni giorno c’era un emigrante che partiva seguito dalla moglie, da cui non riusciva a staccarsi fino al pullman, al ‘postale’ come si diceva allora. Dietro di loro cinque-sei bambini di diversa età. Uno strazio che non si può dimenticare. Proprio per questo il mio primo atto da presidente è stato quello di rendere omaggio agli emigrati morti nella tragedia Marcinelle. Pensiamo, in futuro, di onorare i sacrifici (e anche i successi) dei calabresi ovunque essi sono radicati”.


Ma oggi, il tempo del sacrificio è un ricordo lontano. Oggi i giovani calabresi, spesso professionisti affermati, stanno riscoprendo le loro origini, l’orgoglio delle proprie radici. E la Calabria intende dedicare alle nuove generazioni la massima attenzione, perché rappresenta un patrimonio di inestimabile valore. Al presidente Agazio Loiero abbiamo chiesto quali sono i progetti a loro dedicati. “Le voglio ricordare un episodio. Quando ero sottosegretario ai Beni Culturali nel governo di centrosinistra, ho messo assieme un gruppo di studiosi di livello nazionale e internazionale perché dedicassero attenzione al fenomeno dell’emigrazione. Il risultato? Due eccezionali volumi editi da Donzelli, ‘Arrivi’ e ‘Partenze’ che raccontano la storia dell’emigrazione italiana e non solo. Vorremmo ripetere l’esperienza con una lente di ingrandimento sulla nostra Calabria per mettere a disposizione delle giovani generazioni materiali di riflessione e di studio. Per quanto riguarda i giovani figli di calabresi che intendano studiare nelle Università calabresi, in particolare stiamo elaborando un programma di borse di studio per far arrivare qui quanto più intelligenze possibili. Il ‘valore della memoria’, come le dicevo prima, è importante. Con l’assessore alla Cultura, infine, ci siamo adoperati affinché anche nelle scuole la storia dell’emigrazione diventi materia di studio per la parte didattica che compete alla Regione”.


Ma la Calabria non dimentica i suoi figli sparsi nel mondo verso i quali non è mai venuta meno l’attenzione, verso i quali è stata elaborata una legislazione copiosa e soprattutto, si è mantenuto, difeso, un forte legame umano. “Ritengo che il rapporto con i calabresi nel mondo debba stabilirsi su diversi fronti. Intanto umano – conferma il presidente – perché noi sappiamo cosa significhi per un emigrato il legame con la terra d’origine. Poi culturale, perché è tanta la sete di sapere, di conoscere, da parte degli emigrati, pensiamo a biblioteche calabresi da realizzare in ogni associazione di calabresi nel mondo, a contatti diretti, a un modo per favorire i viaggi turistici. E, infine, economico. Per le imprese calabresi c’è un mercato immenso e tutto da conquistare, ma gli emigrati calabresi possono essere agenti di quel marchio “SoloinCalabria” a cui stiamo lavorando e che dovrebbe portare nel mondo la Calabria migliore”.


Infine, con il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, abbiamo parlato dell’importante appuntamento che attende l’Altra Italia e del ruolo che anche le Regioni saranno chiamate a svolgere. “L’appuntamento elettorale – afferma Loiero – è importante sotto diversi aspetti, ma uno di questi, forse quello più emotivamente coinvolgente, è l’allargamento di un diritto costituzionale come il voto a chi è italiano ma non vive nel nostro Paese. Ritengo che le Regioni dovranno stabilire proficui rapporti di collaborazione, con interscambio di informazioni, elaborazione di progetti comuni con i rappresentanti degli emigranti nel Parlamento nazionale. Non nego che mi stuzzica l’idea di avere una rappresentanza di calabresi nel mondo anche nel Consiglio regionale, quanto meno quando si affrontano tematiche legate all’emigrazione. Ma è solo un’idea. Da approfondire con calma. Chissà però…”