“Ritiratevi dall’Iraq o colpiremo”


ROMA.- Arriva da internet l’ultimatum delle brigate Al-Masri, l’organizzazione terroristica che ha rivendicato gli attentati di Londra. Il comunicato dei terroristi è rivolto a tutti i “paesi crociati”, tra i quali è elencata anche l’Italia, e impone il ritiro dei contingenti militari entro un mese; “dopo di che – si legge – non vi saranno altri avvertimenti e agiremo direttamente toccando il cuore dell’Europa e dando origine ad una guerra cruenta e sanguinosa”.


Il messaggio è attualmente al vaglio degli esperti, i quali sottolineano come esso fosse, in definitiva, inevitabile, in quanto ovvio passo nella strategia della tensione perseguita dal terrorismo islamico nei confronti degli europei.


Mentre i terroristi minacciano l’Italia, ed il resto dell’Europa, il Premier ha assicurato che non vi sono “pericoli immediati” di attentati per l’Italia ed informato che non vi è stato alcun “rinvio” del pacchetto annunciato dal governo e non approvato in Consiglio dei ministri.


“Non c’é stato nessun rinvio del pacchetto sicurezza – ha detto Berlusconi, secondo una nota sul sito del governo, sottolineando che si tratta di misure da mettere a punto “insieme agli altri ministri”.


“E visto che non ci sono pericoli immediati, la prossima settimana lavoreremo insieme per verificare le misure già in atto e vedere cosa aggiungere”, ha ribadito il premier, senza aggiungere dettagli sui possibili tempi di approvazione.


Il Consiglio dei ministri non ha approvato l’atteso e discusso pacchetto anti-terrorismo messo a punto dal Viminale dopo gli attacchi di Londra costati la vita a 54 persone.


Sulle misure presentate alla Camera questa settimana dal ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu, tra le quali il rilascio di un permesso di soggiorno per chi collaborerà a indagini, la Lega ha manifestato diverse riserve.


Sullo sfondo di questa situazione resta la realtà cronicamente insostenibile dell’Iraq. Sabato un camion-bomba ha sventrato la moschea di Moussayib, provocando una tale devastazione che la conta delle vittime è proseguita per tutta la giornata di ieri. Ma il bilancio di 98 morti e oltre 150 feriti, purtroppo, è ancora provvisorio. Le testimonianze giunte da questa cittadina situata 60 chilometri a sud di Baghdad sono impressionanti.


L’onda d’urto è stata tanto potente da radere al suolo diverse costruzioni nelle vicinanze del tempio, altre abitazioni hanno preso fuoco costringendo uomini e donne a gettare i propri figli dalle finestre per salvarli dalle fiamme. Né la guerriglia si è accontentata di questa carneficina (di cui al Qaeda, al contrario della strage di bambini avvenuta a Baghdad, si è assunta la paternità); solo a Baghdad, in una serie ravvicinata di quattro attacchi suicidi, si sono avuti ieri altri otto morti.