Anno 2064

Venusia guarda il cielo. Sospira e aspetta, aspetta che lui ritorni … Sono tre mesi che è partito e stasera tornerà. Stasera non è una sera come tutte le altre, stasera lui sarà di nuovo a casa. E’ abituata alle sue lunghe assenze, il tempo passa lentamente, i pensieri diventano fiumi impetuosi nei meandri della mente … deve fare qualcosa per ingannare l’attesa e per rendere quella sera una sera speciale. Si avvicina all’armadietto dove tiene le cose più care e prende un involucro metallico, lo apre ed estrae il suo piccolo tesoro, una vecchia pagina ingiallita: è un manoscritto della sua bisnonna scritto nel lontano 1972.


Le parole non sono più nitide, l’inchiostro dell’epoca non era dei migliori, ma Venusia conosce a memoria il prezioso contenuto del foglietto. Erano anni che non preparava quella ricetta, ormai le cene ed i pranzi vengono acquistati già pronti o sostituiti da preparazioni multivitaminiche. Stasera deve fare un’eccezione.


Mette a lessare 250 gr di patate e intanto prepara il piano di lavoro con tutto l’occorrente per la sua sorpresa. Passa le patate ancora calde allo schiacciapatate e vi aggiunge un etto di burro, scioglie in un bicchiere di latte tiepido 25 gr di lievito di birra, aggiunge 600 gr di farina, 2 cucchiai di zucchero, 2 uova, un pizzico di sale e amalgama tutto, impastando con cura. L’amore che ha nel cuore passa attraverso i morbidi movimenti delle mani nel profumato impasto e affiorano mille ricordi dai cassetti della memoria …


Ora occorre aspettare (le ricette di una volta hanno bisogno di tempo), il lievito deve compiere il suo lavoro fino a quando l’impasto sarà morbido e gonfio. Quindi Venusia prende l’impasto e crea dei bastoncini non troppo sottili che poi vengono chiusi a ciambella, dopo li lascia riposare ancora qualche minuto perché riprendano con la lievitazione la loro bella rotondità. Infine li frigge in olio di semi ben caldo e li passa nello zucchero.


Ed eccoli, finalmente! I “bomboloni” che mangiava da bambina quando la nonna la copriva di baci, ancora più dolci dello zucchero di cui ora sono ricoperte le ciambelline. Venusia sente un rumore: è l’ascensore che si ferma al 27° piano del grattacielo, la scheda magnetica apre la porta del suo appartamento … è lui, è arrivato! Abbracciarsi non è come vedersi in uno schermo, l’abbraccio unisce e riscalda i due corpi. Il profumo inebriante dei bomboloni caldi ha invaso le stanze e i loro cuori dopo tre mesi di lavoro su Marte, finalmente a casa!