Attentati: bersaglio Italia


ROMA.- Non poteva essere altrimenti. Gli attentati di Londra fanno registrare anche per l’Italia “un significativo livello di allarme’’.


Massima attenzione viene così rivolta a monitorare l’ eventuale arrivo di reduci dall’Iraq e gli imam integralisti soprattutto nel Nord del Paese (Lombardia in testa) che puntano a radicalizzare le posizioni dei musulmani di seconda generazione. Sul fronte del’eversione interna, il pericolo principale è rappresentato dalla Fai (Federazione anarchica informale), ma si continuano a cercare i brigatisti latitanti storici ed i fiancheggiatori delle nuove Br. E’ il quadro che emerge dalla relazione semestrale dei servizi segreti, predisposta dal Cesis ed inviata al Parlamento.


La relazione si estende a comprendere anche gli attentati a Londra del 7 luglio, che sono la riprova “dell’esistenza di progetti intesi a colpire il ‘nemico europeo’ nel suo territorio e nei suoi segmenti sociali ed economici più vulnerabili’’. L’ allarme “si desume pure da scritti e sortite di taglio strategico che da tempo includono l’Italia tra gli obiettivi dell’offensiva jihadista”.