«Le regole non sono uguali per tutti»


NAPOLI – Anche il questore di Napoli, Oscar Fioriolli, si è complimentato «per l’atteggiamento assunto dalla tifoseria napoletana che, con sportività, in un momento di forti polemiche, hanno dimostrato grande senso di responsabilità e maturità accettando le decisioni della giustizia sportiva contrarie alle proprie aspettative». La protesta del popolo azzurro resta quindi affidata alle pesanti censure nei riguardi della giustizia sportiva e di tutto il sistema calcio, avanzate dagli stessi tesserati del Napoli e, soprattutto, dai politici espressi dalla Campania. Tra questi Clemente Mastella, leader dell’Udeur: «Da qualche tempo registriamo purtroppo ai danni del Napoli un incomprensibile accanimento da parte della giustizia sportiva e di quella amministrativa» dice Mastella, che osserva: «Ancora una volta, dopo le decisioni del Consiglio di Stato, la squadra partenopea resta vittima della politica dei due pesi e delle due misure che in passato l’hanno già duramente penalizzata». Richiesta finale: «I vertici calcistici si riapproprino delle loro competenze ed in piena autonomia decidano, per una questione di equità, l’allargamento, per quest anno, del campionato di serie B». Meno prodigo di dichiarazioni, ma comunque ugualmente partecipe delle sorti azzurre il «governatore» Bassolino, che ieri ha chiamato al presidenet della Figc, Franco Carraro: «Nel corso della lunga telefonata – ha riferito Bassolino – ho chiesto con convinta determinazione al presidente Carraro che la Federazione adotti un autonomo provvedimento al fine di garantire un regolare svolgimento dei prossimi campionati. Riteniamo, infatti, indispensabile, per il futuro del calcio italiano, che ci siano regole certe ed uguali per tutti». Dal governatore all’allenatore, le paroel non cambiano. «Tanto lavoro buttato via, le regole non sono uguali per tutti» commenta mestamente il trainer azzurro Edy Reja.