Torino, una giornata di follia


TORINO – La piazza del comune diventata campo di battaglia con gli ultras che lanciano bottiglie e la polizia che risponde con due cariche, e per le vie della città cassonetti incendiati, dehors distrutti, uno Juventus Store – quello di in via Garibaldi – devastato, lanci di fumogeni. Si registrano alcuni feriti, tra i quali un poliziotto; poi torna la calma.


La rabbia è esplosa dopo una giornata di tensione culminata con la fuga dell’imprenditore laziale Luca Giovannone, scappato a un assedio durato almeno quattro ore di un centinaio di ultras che presidiavano l’albergo vicino a Torino dove alloggiava. I tifosi lo guardavano a vista e alcuni di loro – approfittando di uno schermo delle forze dell’ordine troppo esiguo – hanno fatto irruzione per costringerlo a mollare il Toro (del quale detiene un’opzione sul 51%) all’imprenditore Urbano Cairo. Alcune vetrate dell’albergo – il Campanile di Moncalieri – sono state sfasciate, la reception è stata devastata, un giornalista è stato picchiato, due carabinieri portati via in ambulanza. Solo grazie all’arrivo di rinforzi le forze dell’ordine sono riuscite a scortare fuori Giovannone, ma non lo hanno portato in in prefettura, dove era prevista una riunione alle 17 per cercare ancora una volta la soluzione. Lo hanno portato lontano dalla città.


L’imprenditore laziale – accorso insieme a una cordata di soci per rilevare il titolo sportivo e permettere l’iscrizione del Toro alla serie B – ha ribadito di non voler rinunciare al diritto di opzione, come invece aveva assicurato fino alla retromarcia di tre giorni fa. E questo nonostante abbia contro tutti. Sia il sindaco che i tifosi sono schierati con l’editore Cairo che sta conducendo una trattativa praticamente ininterrotta da mercoledì mattina per convincere Giovannone a ritirarsi o a entrare in società come socio di minoranza.


Quello che rende questo duello tra imprenditori particolarmente esplosivo è che il tempo per l’aumento di capitale per fare il campionato stringe e il Toro rischia, semplicemente, di venire cancellato dalla storia.