Serie B, Galliani ai comuni: “Adiremo le vie legali”

MILANO – Inizierà oggi il campionato di serie B, ma domani si fermerà subito. Perché lo spostamento di orario ha incontrato la ferma opposizione di gran parte dei 21 sindaci delle città in cui si disputerà il campionato cadetto e quindi la Lega Calcio ha deciso di rinviare a data da destinarsi sei partite su otto in programma alle 15. Ma Adriano Galliani ha intenzione di andare fino in fondo e se nulla può fare contro le ordinanze dei sindaci che vietano l’uso dello stadio, ha ribadito ieri che indietro non si torna. E anzi, l’ufficio legale della Lega Calcio è già al lavoro per capire come mettere fine a un braccio di ferro che di fatto ha paralizzato il campionato, ancora prima che inizi.


“Non accetteremo supinamente queste ordinanze, anche perché abbiamo l’appoggio di tutti i presidenti e della Figc”, ha detto in serata il presidente della Lega Calcio, dopo che sei sindaci avevano imposto orari diversi dalle 15 o vietato fino alle 20 l’uso dello stadio. Albinoleffe-Rimini, Brescia-Cremonese e Modena-Mantova, Piacenza-Catania, Arezzo-Crotone e Cesena-Atalanta verranno disputate durante la settimana, mentre Bari-Ternana e Catanzaro-Vicenza si disputeranno regolarmente, così come l’anticipo di venerdì (Verona-Avellino) e il posticipo di lunedì (Triestina-Bologna).


“Non vogliamo lanciare nessuna sfida ai sindaci” ha ribadito Galliani, che ha aggiunto: “Se arriveranno inviti dal ministro dell’Interno Pisanu aderirò senz’altro, ma nessuno di noi pensava che giocare il sabato alle 15 fosse un delitto di lesa maestà”.


A spingere i sindaci a opporsi ai voleri di Galliani e della Lega Calcio, dettati da esigenze televisive e quindi economiche, sono stati una serie di motivi che vanno dalla presenza di mercati a problemi di viabilità a timori per la sicurezza. “Ricordo che questi signori non ci hanno mai vietato lo stadio quando le loro squadre giocavano gli anticipi al sabato di serie A. E la media spettatori del’Albinoleffe è di 1.133 persone, quella dell’Arezzo di 5.345…” ribatte Galliani.


Qualora uno stadio venisse interdetto nella data in cui è prevista una partita, quella gara o si giocherà in campo neutro o si rimanderà ad altra data. Così avverrà già a partire da domani, fino a quando sindaci, Lega Calcio, televisioni e governo si metteranno d’accordo per una soluzione che accontenti tutti. Ma Galliani non ha intenzione di incontrare nessuno “perché di riunioni ne abbiamo già fatte abbastanza. Adesso i sindaci si assumeranno la responsabilità delle loro azioni, oltre che dei loro stadi, di cui dovranno iniziare presto a controllare se sono a norma”. Linea dura da parte della Lega Calcio, quindi, e linea dura da parte dei sindaci che anche ieri hanno criticato “il grave errore” commesso dai presidenti della serie B. Che però ieri hanno incassato altri milioni sia da Sportitalia, che dalla Rai per la vendita dei diritti televisivi. Un motivo in più per non tornare indietro.