“La politica costa troppo, riduciamone gli stipendi”

ROMA – “Da noi la politica nel suo complesso costa più che altrove. Penso che affrontare la questione dei costi sia importante se si vuole riconciliare la politica col Paese. Va fatta un’analisi trasparente, come la facciamo per le imprese e per gli apparati amministrativi, in modo da raggiungere un obiettivo: ridurre gradualmente questi costi. E su questo tema lanciare un messaggio forte al Paese”. La proposta di ridurre i costi della politica la rilancia in un’intervista alla Stampa il leader dell’Unione, Romano Prodi.


“Da tempo – aggiunge Prodi -, andando in giro tra la gente, mi sento porre mille casi diversi. Mi si chiedono chiarimenti, giustificazioni e ho capito che per gli italiani questo tema è non solo un diritto, ma anche una priorità forte. Oramai pesa il confronto con gli altri Paesi europei e in Italia è difficile mantenere regole anomale. E d’altra parte se chiediamo uno sforzo comune per la ripresa del Paese, noi per primi dobbiamo dare il buon esempio”. La proposta, nel concreto, è quella di ridurre “il costo delle indennità degli eletti, le spese e i costi delle campagne elettorali e anche il costo per il mantenimento delle istituzioni e dei partiti. Non metto in discussione i rimborsi pubblici e so bene che una buona democrazia costa. Ma chiedo trasparenza e controllo sulle spese”. I partiti devono “spendere bene ogni euro e dar conto di ogni euro speso”.


Prodi ritiene inoltre necessario riformare il calendario elettorale, per “ridurre a due le tornate elettorali nel corso di una legislatura”.


Si registrano sul tema le dichiarazioni di Donato Lamorte, capo della segreteria politica di An, il quale ha rivendicato il primato del suo partito sulla proposta di ridurre i costi della politica. “Mi fa piacere che Romano Prodi abbia sposato la nostra proposta di ridurre i compensi dei politici – ha detto Lamorte – la proposta di ridurre del 10 per cento con ‘una tantum’ gli stipendi dei politici nazionali e locali è stata avanzata per prima dall’europarlamentare Adriana Poli Bortone, e formalizzata dal quotidiano del partito, il Secolo d’Italia, domenica 28 agosto”. “Tale proposta – conclude Lamorte – sarà oggetto di un emendamento che An presenterà in occasione della finanziaria”.