Aumenta l’export italiano diminuiscono le importazioni


CARACAS.- L’Ice, l’Istituto nazionale per il Commercio Estero, il cui compito è agevolare e promuovere i rapporti economici e commerciali con il Bel Paese, ha appena pubblicato i dati sull’interscambio commerciale tra il Venezuela e l’Italia. Una relazione compilata dal direttore dell’Ice, Massimiliano Tremiterra, che rappresenta un buon punto di partenza per chi voglia approfondire i rapporti economici tra i due lati dell’oceano, con un occhio particolare verso la comunitá italiana.


Secondo l’Istat, una delle fonti principale della relazione, nel « periodo 1995/2002 l’interscambio bilaterale Italia-Venezuela ha registrato una variazione superiore all’87%, con un incremento delle importazioni dall’Italia di poco inferiore all’80% e una crescita delle esportazioni verso l’Italia pari al 106%.


Nel 2002, però il valore dell’interscambio bilaterale si è ridotto, per la prima volta dopo molti anni. Questa riduzione si è accentuata durante il 2003 soprattutto a causa delle eccezionali vicende di quell’anno. Le dogane venezuelane sono rimaste paralizzate pressoché totalmente durante il primo trimestre in cui è stato inoltre imposto un severo controllo dei cambi che ha bloccato le importazioni per quasi tutto il primo semestre, ostacolandole fortemente anche in seguito. Queste circostanze hanno determinato che nel 2003 il saldo commerciale, tradizionalmente favorevole al nostro Paese, sia risultato negativo di 20,8 milioni di Euro».



Esportazioni italiane


in Venezuela


La relazione continua precisando che «l’export italiano verso il Venezuela, nel 2004, è stato pari a 440,5 milioni di Euro, cifra superiore del 64,1% a quella raggiunta l’anno precedente. Nel 2004 le importazioni italiane sono state pari a 243,4 milioni di Euro, che equivale ad una diminuzione del 15,83% rispetto al 2003. Tale contrazione si è riscontrata in particolare nel comparto dei prodotti minerari, tra cui è compreso il carbone» ed inoltre : «anche nei primi tre mesi del 2005 la tendenza positiva del nostro export è continuata con un aumento del 28,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre le importazioni dal Venezuela sono diminuite del 2,41%».


Ma quali sono i segreti delle esportazioni italiane in Venezuela?


«Il made in Italy in Venezuela continua a godere di un buon posizionamento nel mercato, potendo contare, fra l’altro, su una comunità di origine italiana molto estesa (circa 2 milioni di persone) che acquista e consuma «italiano» e su una «business community» italiana radicata profondamente nel tessuto industriale, commerciale e finanziario del Paese. Si può ritenere che l’Italia goda di un notevole vantaggio competitivo, rispetto ad altri paesi concorrenti, anche grazie a questa vasta comunità residente in Venezuela che ha contribuito a divulgare il gusto italiano nell’alimentazione, nella cura degli interni, nello stile del vestiario, delle calzature e della pelletteria, nella gioielleria, nella moda e accessori ecc. In altre parole in Venezuela esistono le basi ‘culturali’ per poter continuare a promuovere e consolidare le posizioni del ‘Sistema Paese’ Italia».


Quali sono i settori da cui il Venezuela esporta di piú?


«Al primo posto continuano a situarsi le macchine, apparecchi meccanici ed elettrodomestici, con oltre 154 milioni di Euro e un incremento del 64,25% rispetto all’anno precedente. Al secondo posto si trovano i prodotti informatici e per le telecomunicazioni, dell’elettrotecnica e gli strumenti di precisione con oltre 68 milioni di Euro e un aumento del 98,65% sul 2003. Seguono al terzo posto i prodotti chimici e fibre sintetiche con oltre 61 milioni di Euro ed un aumento rispetto all’anno precedente del 35,98%. Al quarto posto troviamo i prodotti della metallurgia, strutture ed utensili meccanici che hanno fatto registrare esportazioni per circa 28 milioni di euro e un aumento dell’41,45%. Seguono i prodotti energetici raffinati, quindi autoveicoli, prodotti dell’industria alimentare e quelli dell’industria tessile e della maglieria»



Importazioni italiane dal Venezuela


E quali sono i prodotti che invece l’Italia importa? « Sul versante delle importazioni italiane dal Venezuela, i dati più significativi riguardano il forte calo delle importazioni dei prodotti delle miniere e delle cave, che, pur mantenendo il primo posto, sono passate dai più di 160 milioni di Euro del 2003 ai oltre 75 milioni nel 2004, con un calo del 53,01%. Un aumento consistente si è avuto invece nel secondo settore in ordine di importanza, quello dei prodotti della metallurgia, strutture ed utensili metallici, dai 48 milioni di Euro dell’anno scorso ai circa 52 milioni del 2004.


Forte crescita anche per la terza voce delle importazioni italiane, i prodotti energetici raffinati, passati dai circa 17 milioni di euro del 2003 a oltre 43 milioni di euro del 2004, con un aumento del 147,27%. Di nuovo un calo, questa volta del 29,03% si è registrato nella quarta voce delle importazioni, calzature, cuoio e prodotti in cuoio, passate dai 30 milioni di Euro del 2003 ai 21 milioni circa del 2004.


Un aumento del 12,95% si è avuto invece nella quinta voce delle importazioni, prodotti dell’industria alimentare, bevande, passato dai circa 18 milioni di euro del 2003 ai circa 21 milioni di euro del 2004. In fine un eccezionale aumento del 1.246% ha fatto registrare la quinta voce delle importazioni, prodotti chimici, fibre sintetiche e artificiali, passata dai 989 mila euro a più di 13 milioni di euro»


A gonfie vele, grazie al petrolio


Gli ultimi dati disponibili, relativi al primo trimestre del 2005, evidenziano che la forte ripresa dell’economia del Paese (il PIL nel 2004 ha fatto registrare un aumento del 17,3%) è continuata, anche se a ritmi relativamente piú contenuti, nell’anno in corso.


A marzo di quest’anno l’aumento del prodotto nazionale é stato del 7,9% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente, con la sua componente non petrolifera che ha fatto registrare una crescita del 9,3% mentre la componente petrolifera ha avuto un espansione dell’1%. In particolare, per quanto riguarda l’economia non petrolifera, i settori di maggiore crescita nel periodo in questione sono stati quelli relativi alle Istituzioni Finanziarie e Assicurazioni (24,0%), Commercio (17,8%), Comunicazioni (16,2%), Costruzione (15,4%) e Trasporti (14,7%).


La ritrovata stabilitá politica e sociale e i crescenti prezzi del petrolio hanno contribuito fortemente, anche quest’anno, al miglioramento della crescita economica.


In particolare, sulla base di una produzione nazionale di circa 3,4 milioni di barili al giorno, il «mix» di petroli medi e pesanti venezuelani si situa attualmente sui 17 dollari circa al barile in piú rispetto a quanto è stato previsto nel bilancio statale di quest’anno. Ció ha permesso che nel primo trimestre le esportazioni petrolifere abbiano raggiunto i 9.652 milioni di dollari, cifra del 20% superiore rispetto alle previsioni e che rappresenta un aumento del 39,3% rispetto al primo trimestre 2004.


Durante i primi sei mesi dell’anno anche le entrate non petrolifere sono aumentate di circa il 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato e sono state superiori alle previsioni di 4 miliardi di dollari


Il Governo, da parte sua, ha alimentato la crescita con un una spesa pubblica che, nel primo trimestre dell’anno, è stata di 14.008,8 miliardi di bolivares, superiore del 44% rispetto a quella del 2004. Nel periodo in questione si è avuto quindi un consistente aumento sia del consumo pubblico (8,5%) che di quello privato (12,1%). D’altra parte anche le entrate statali ordinarie per lo stesso periodo sono aumentate in modo accentuato situandosi sui 14.716,8 miliardi bolivares, una cifra che supera del 67,1% quella raggiunta nell’analogo periodo dell’anno precedente.


In fine, secondo recenti dichiarazioni della Superintendente per gli Investimenti Esteri, Miriam Aguilera, nei primi sei mesi del 2005 gli investimenti esteri affluiti in Venezuela sono ammontati a 589,6 milioni di dollari, con un aumento del 218,3.% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato.