GINEVRA – “Una pandemia di influenza è solo questione di tempo, non sappiamo quando ma sappiamo che ci sarà e dobbiamo attrezzarci”. E’ questo l’avvertimento con cui il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Lee Jong-Wook, ha aperto a Ginevra una conferenza internazionale di tre giorni sull’influenza aviaria.
– Se non saremo preparati la prossima pandemia infliggerà incommensurabili sofferenze, nessuna società ne sarà immune e nessuna economia ne uscirà indenne – ha detto Lee davanti a 500 esperti di governi e organizzazioni di tutto il mondo.
La delegazione italiana è guidata dal professor Donato Greco, direttore del Centro per il controllo delle malattie del ministero della salute, e da Romano Marabelli, direttore del Dipartimento per la veterinaria.
Lee ha snocciolato i numeri che scandiscono l’“inesorabile diffusione” del virus H5N1 che ha già toccato 10 Paesi ed è arrivato in Europa: 63 morti su 124 casi accertati di contagio umano, 150 milioni di volatili uccisi per prevenire contagi, un costo per l’economia globale stimato in 10 miliardi di dollari. Il pericolo è che il virus muti e diventi contagioso tra umani, un’eventualità che il presidente della Conferenza, Louise Fresco, vicedirettore generale del dipartimento agricoltura della Fao, ritiene inevitabile anche “se non si può prevedere” quando si concretizzerà.
– Per mercoledì dovremo avere un’idea concreta di cosa dobbiamo fare. Solo con i fatti e non con le parole potremo far fronte a questo problema – ha avvertito.
Un rapporto della Banca mondiale ha avvertito che un’eventule pandemia potrebbe comportare per i soli Paesi industrializzati oneri valutabili nell’ordine dei 550 miliardi di dollari.
Per verificare la capacità di risposta dei singoli paesi di fronte l’esplosione di una eventuale pandemia da influenza aviaria, a fine novembre, tutti i paesi dell’Unione europea prenderanno parte ad una esercitazione.
. La simulazione di pandemia da influenza aviaria, organizzata dalla Commissione Europea, è stata annunciata ieri a Ginevra dal ministro spagnolo per la salute, Elena Salgado. L’esercitazione, promossa dalla Commissione europea, ha spiegato il ministro della Sanità spagnolo a margine della conferenza, mira appunto a verificare e testare le capacità di risposta dei servizi sanitari dei singoli paesi, ma anche lo scambio di informazioni e la gestione della comunicazione col pubblico.
E parlando di farmaci antivirali il ministro della Salute italiano, Storace ha sostenuto che non sa quanta speculazione ci sia riguardo ai farmaci, “ma per l’aviaria tutto il mondoè’ preoccupato, e su questo serve attenzione”.
Il ministro della Salute, parlando alla Camera, ha attaccato chi ha alimentato una psicosi, tra cui quella in merito al pollame e ha annunciato che si sta lavorando “a un piano pandemico”, specificando che i primi ad essere vaccinati “saranno gli allevatori, cui seguiranno le forze dell’ordine e il personale pubblico che a contatto con i cittadini”.
Dal canto suo, il ministro delle Politiche Agricole, Gianni Alemanno, ha manifestato la propria preoccupazione per le ripercussioni che le notizie sulla influenza aviaria può avere nel mercato avicolo e ha messo in guardia dalla “fobia” che porta a non consumare carni bianche.
L’influenza aviaria, ha detto Alemanno parlando a Palermo, “non si trasmette per via alimentare, quindi mangiare carni cotte non rappresenta una via di contagio”.
Alemanno ha ricordato di avere lavorato con il ministro della Sanità, Storace a un provvedimento per fronteggiare la crisi.
– Un provvedimento che prevede un finanziamento di 20 milioni di euro per interventi straordinari nel settore, le etichettature, il rinvio dei pagamenti e si sta valutando anche – ha aggiunto – un provvedimento di cassa integrazione straordinaria per chi dovrà operare riduzione di personale. Siamo convinti di essere di fronte a una crisi congiunturale e nel giro di qualche mese passerà e con essa la fobia.