Francia, poteri eccezionali per combattere la rivolta


PARIGI – Il governo francese ha varato una serie di misure straordinarie in risposta alla “rivolta delle banlieues” che ormai da dodici giorni sta sconvolgendo il paese. L’annuncio dell’adozione di provvedimenti eccezionali è stato dato dal ministro degli Interni, Nicolas Sarkozy; si darà facoltà alle autorità statali di imporre il coprifuoco, e la polizia potrà operare anche al di fuori del mandato di un giudice. Tali misure sono state riesumate da una legge risalente al 1955, ed è la prima volta che esse vengono applicate sul suolo francese; in passato, questa legge fu operativa tra il 1954 e il 1962, durante la rivolta d’Algeria, e poi nel 1985, nella Nuova Caledonia.


Anche la scorsa notte si sono registrati disordini, sebbene Parigi abbia vissuto, finalmente, una giornata di tregua. Non altrettanto è accaduto in altre zone della Francia, dove, complessivamente, si sono avute altre 1.173 auto incendiate e sono stati effettuati 330 arresti. Dodici poliziotti sono rimasti feriti, alcuni colpiti da proiettili di fucili da caccia. Le proteste hanno avuto come epicentro tutte quelle zone in cui risiedono comunità arabe e africane dall’alto tasso di disoccupazione, i cui componenti lamentano razzismo e discriminazione da parte del paese che li ospita. In particolare scontri si sono registrati a Tolosa, dove i rivoltosi hanno incendiato un bus, e a Lille. Due scuole sono state incendiate al nord, nella zona di Calais, e nella Piccardia, a nord di Parigi.


L’introduzione del coprifuoco era stata già anticipata dal primo ministro Dominique de Villepin (nella foto) lunedì sera; il premier ha però detto no all’impiego dell’esercito. Il governo ha deciso invece di aggiungere 1.500 agenti e gendarmi agli 8.000 effettivi già impegnati; conte-stualmente, de Villepin ha annunciato una serie di misure economiche a favore dei residenti delle ban-lieues, allo scopo di favorire l’occupazione giovanile. Anche la comunità islamica si è mobilitata per riportare la calma. Quindici imam si sono riuniti a Clichy-sous-Bois per condannare le violenze e lanciare un appello alla moderazione, mentre dal Qatar un celebre predicatore radicale, Yussef el Qaradawi, ha invitato la comunità musul-mana di Francia a essere “calma e ragionevole”.