Un’altra notte di fuoco

PARIGI – Non solo non si ferma la rivolta delle banlieues francesi, giunta tra sabato e domenica, con 315 vetture incendiate e 161 persone fermate, alla diciassettesima notte di violenza; ma l’incendio è sembrato estendersi ai paesi limitrofi, come il Belgio, dove sono state date alle fiamme una ventina di vetture e decine di giovani sono stati fermati; come l’Olanda, dove a Rotterdam due vetture sono state incendiate e una terza danneggiata in una serie di scontri durata fino a mezzanotte. La “febbre delle periferie” ha raggiunto persino Atene, dove sconosciuti hanno appiccato il fuoco a due autosaloni, dando alle fiamme una ventina di vetture.


Ma l’epicentro di questa rivolta degli immigrati resta la Francia. Nel pomeriggio di sabato le forze di polizia hanno sparato bombe lacrimogene nel centro di Lione per disperdere gruppi di giovani che avevano attaccato gli agenti con lanci di pietre e avevano rovesciato cassonetti dell’immondizia. Intanto, la capitale – dove due poliziotti sono rimasti feriti – veniva “blindata”, con migliaia di agenti che pattugliavano le zone più celebri della città come reazione a notizie diffuse su internet e tramite messaggi Sms che annunciavano “azioni violente” a Parigi. Intanto il ministro dell’Interno Sarkozy ha confermato che “le espulsioni” delle persone condannate per atti di teppismo “sono in corso”, e che un ricorso contro questa misura presentato dall’Ong “Sos razzismo” è stato respinto dal Consiglio di Stato.