Show azzurro, Van Basten primo KO


AMSTERDAM- Sarà anche scaduto di livello, il calcio italiano: ma basta a dare al censore Marco Van Basten il primo grande dispiacere della sua finora travolgente carriera da commissario tecnico.


Gli azzurri di Marcello Lippi infatti passeggiano all’Amsterdam Arena e chiudono vittoriosi 3-1 quasi come contro una Bielorussia qualsiasi: ed invece hanno giocato con l’Olanda finora imbattuta della gestione Van Basten, 15 risultati positivi in altrettanti mesi, in un’amichevole di grande significato nella preparazione al mondiale. Ancor più del risultato piace, dell’Italia di Lippi, la capacità di reagire al vantaggio avversario (ribattuta vincente di Babel al 38′) tramortendolo in un quarto d’ora di gioco con l’ un-due-tre firmato da Gilardino, Camoranesi (ma determinante é una deviazione di Vlar) e Toni.


Ed impressiona positivamente la maturità nella gestione della gara, mai lasciata agli avversari. E’ vero, all’Olanda mancavano Van Nistelroy, Robben e Van Persie: ma queste assenze erano perlomeno bilanciate da quelle di Totti e Buffon tra gli azzurri. Fatto sta che nonostante qualche incertezza di Abbiati in porta, i brividi li hanno provati quasi sempre i tifosi olandesi: che erano arrivati per applaudire la famosa “arancia meccanica”, e della squadra che negli anni Settanta ed Ottanta incantò il mondo hanno visto solo una pallida copia, sovrastata da un’Italia matura, brillante.


Persino irridente, nella facilità di manovra. Eppure l’avvio era stato noioso: l’Olanda dei giovani schierata da Van Basten nel consueto 4-3-3 macinava chilometri e schemi ma in porta arrivava solo una volta (respinta corta di Abbiati su tiro di Cocu, Babel metteva in rete ma da posizione di fuorigioco puntualmente fischiato da Ivanov).


Quanto agli azzurri, tenevano testa agli avversari sul piano del dinamismo ma scontavano in avanti la cattiva vena di Camoranesi, quella inizialmente alterna di Del Piero e qualche disagio di Toni, a lungo a malpartito contro difensori che lo valgono sul piano fisico. Ma dopo 25′ di noia la partita si accendeva ed era merito della squadra di Lippi. Prima era Toni, servito da un cross morbido di Gattuso dalla sinistra, a mandare fuori di poco di testa.


Al 28′ poi l’arbitro annullava un gol a Gilardino, lesto sotto porta a trasformare un cross dalla destra di Zambrotta, nella convinzione (probabilmente errata) che sul passaggio la palla avesse superato la linea di fondo. E l’Olanda? Uno squillo al 29′, con un pallonetto da 25 metri di Kuyt sul quale Abbiati fuori posizione recuperava precipitosamente. E l’inopinato gol del vantaggio al 38′, quando su cross di Castelen un tiro “sporco” di Kuyt incocciava la gamba di Nesta: il rimpallo liberava Babel che metteva in rete da due passi.


Immediata la reazione degli azzurri:su cross di Grosso, Gilardino di testa sfiorava la rete. Gli andava meglio un minuto dopo, al 40′, quando su traversone da sinistra di Del Piero indovinava il tempo giusto ed infilava avversario diretto e portiere ancora di testa.


Ma gli azzurri non si accontentavano e cercavano l’uno-due: che arrivava in chiusura grazie ad una sciagurata deviazione di Vlaar su colpo di testa di Camoranesi, servito da un angolo di Del Piero.


Nella ripresa dopo che al 2′ Kuyt aveva sprecato da buona posizione con un tiraccio, al 5′ Toni completava la trilogia dando una mazzata alla speranza dei padroni di casa di evitare la prima sconfitta della gestione Van Basten: riceveva la palla da Pirlo ed entrava in area tallonato dallo sciagurato Vaar, che perdeva il contrasto e consentiva al fiorentino di realizzare con un esterno destro sull’uscita di van der Sar.


Erano anche sfortunati, i padroni di casa, perché al 13′ un colpo di testa di Kuyt mandava la palla a sbattere sul palo. Lippi allora ridisegnava la squadra, inserendo De Rossi al posto di Gilardino: Del Piero avanzava a dare man forte a Toni ed il romanista si sistemava a sinistra sulla linea di metà campo, trasformando così il 4-3-1-2 iniziale in un classico 4-4-2. Al 20′ un tiro secco di van Bronckhorst sfiorava il palo, al 26′ un colpo di testa di Kuyt finiva tra le braccia di Abbiati.


Fuochi fatui, nella nottata olandese: perché ad illuminare l’Amsterdam Arena erano ancora le giocate della squadra di Lippi: che chiudeva senza sofferenza, e semmai con il piccolo rammarico di avere sprecato qualche opportunità in contropiede.


PAGELLE


ABBIATI 5.5: incerto al 10′ sulla prima respinta della partita, quella da cui nasce il gol poi annullato a Babel. E ancora poco sicuro in un paio di uscite, le uniche da cui nascono pericoli per la difesa azzurra. Poi sull’1-0 non ha colpe, e su un pallonetto di Kuyt si fa perdonare di essere troppo fuori dai pali con un colpo di reni.


ZAMBROTTA 6.5: passa mezzora a contenere le discese olandesi dalla sua parte, facendo anche il lavoro di un Camoranesi tanto nervoso quanto spento. Poi quando esce dà il meglio di sé. La prima volta mette un pallone al centro sul filo del fallo di fondo, per un gol reso inutile dalla decisione del guardalinee.


CANNAVARO 6: tirato, reattivo, si divide con Nesta il compito di controllare lo spauracchio Kuyt, col suo bagaglio di 49 gol in tre stagioni. E lo fa con esperienza e senso dell’anticipo. NESTA 6: le serate mediocri delle ultime apparizioni azzurre si stanno allontanando.


GROSSO 6.5: per larghi tratti la sua è una partita difensiva, costretto dalle discese dell’accoppiata Kromkamp-Castelen, ed è qui la sorpresa della serata, perché lo fa con ordine e precisione. Solo una volta è saltato dal 7 orange, ed è gol. Ma si propone anche in avanti, con un paio di cross pericolosi per tempo.


CAMORANESI 5.5: Lippi dice che una cosa è il club, un’altra la nazionale, lui non lo smentisce: infatti più che nervoso, come negli ultimi tempi juventini, appare sfasato. E le sue entrate sono spesso fuori tempo. Dal 33′ st DIANA sv.


PIRLO 6.5: lo spazio a centrocampo è enorme, lui se ne accorge forse un po’ tardi. E’ solo dalla mezzora che comincia a far girare la palla e smontar il castello di centrocampo olandese col suo palleggio. Ottimo il lancio al 31′, che Del Piero spreca. Ma il regista azzurro si ripete al 5′ st, e stavolta Toni non spreca. Dal 41′ st BARONE sv.


GATTUSO 7: una serata da leone, e non solo. Ruba quasi sempre palla a Landzaat e Cocu, e rilancia l’azione provando persino le triangolazioni con un altro milanista, Gilardino.


GILARDINO 7: E’ in forma e si vede: è il solito avvoltoio in area, e si manifesta in un gol valido ed un altro annullato (probabilmente a torto) dall’arbitro. Ma anche fuori lotta con grande intensità: è in chiara crescita. Dal 15′ st DE ROSSI sv.


TONI 7: l’anteprima mondiale dell’Amsterdam Arena lo stordisce un po’, e per 45′ è un corpo estraneo. Ma in partita entra prepotentemente, a suo modo, al 5′ del st, quando difende un lancio di Pirlo col corpo e con le unghie, irrompendo in area per un gol da sfondamento. Dal 23′ st IAQUINTA sv.


DEL PIERO 6.5: prende calci, ne dà, è nervoso anzi no: comunque è vivo, e lotta. Quanto alla qualità, lui il piede lo mette in 2 gol su 3 degli azzurri.