La Consulta boccia i tagli

Roma- La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità del decreto legge sul contenimento della spesa pubblica approvato il 22 luglio 2004 alla Camera e il 29 luglio 2004 al Senato nella parte in cui vengono fissati per Regioni ed enti locali tagli alle spese per consulenze esterne, spese di missione all’estero, rappresentanza, relazioni pubbliche e convegni e spese per l’acquisto di beni e servizi. Si tratta di vincoli che, come si legge nella sentenza n. 417 depositata ieri in cancelleria, “non costituiscono principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica, ma competono una inammissibile ingerenza nell’autonomia degli enti quanto alla gestione della spesa”.


Acida la replica del ministro del Tesoro, Giulio Tremonti, ieri a Gerusalemme per la commemorazione dell’omicidio del premier israeliano Ytzhak Rabin: “Se c’era bisogno di una prova per certificare la necessità del federalismo fiscale, eccola qua” ha commentato di fronte ai giornalisti. Quanto all’impatto sulla Finanziaria, ha proseguito, “spiace deludere, ma è pari a zero”. La manovra 2006, ha ricordato Tremonti, prevede tre miliardi di risparmi dai trasferimenti agli enti locali. I tagli giudicati incostituzionali dalla Consulta ammonterebbero a circa 1,5 miliardi. L’intervento della Corte è stato sollecitato dalle regioni Toscana, Campania, Valle D’Aosta e Marche, che ora, assieme all’Unione, chiedono al governo di reimpostare la Finanziaria.


Entrando nel merito della sentenza, i giudici della suprema corte hanno sentenziato che lo Stato centrale può legittimamente imporre agli enti autonomi vincoli alle politiche di bilancio, ma solo, continuano, “con ‘disciplina di principio’, per ragioni di coordinamento finanziario connesse a obiettivi nazionali, condizionati anche dagli obblighi comunitari”. In altri termini, la legge statale può stabilire solo un limite complessivo. Ma, ed ecco il cuore della sentenza, è diritto degli enti stessi scegliere dove trovare le risorse fra i diversi ambiti e obiettivi di spesa.