Elezioni tra tante incertezze

CARACAS – Senza opposizione o quasi. Assolutamente senza quel clima festivo che ha caratterizzato da sempre ogni processo elettorale e qualunque manifestazione di attivismo politico. Insomma, queste che vivono oggi i venezolani sono ore di sbandamento, di confusione, di sconcerto. I partiti “tradizionali” – Acción Democrática e Copei, tanto per intenderci – hanno deciso di ritirare i propri candidati e disertare i seggi elettorali domenica prossima. L’effetto “dominó” non si è fatto attendere. E così, dopo ore di accalorato dibattito, anche Proyecto Venezuela e Primero Justicia hanno deciso di seguire il cammino aperto dalle due organizzazioni storiche. Non si esclude che, nelle prossime ore anche il Movimiento al Socialismo e Izquierda Democrática possano fare altrettanto.


L’assenza dell’opposizione in queste elezioni apre, seppur ancora in maniera non del tutto manifesta, una crisi istituzionale dalle conseguenze imponderabili. E difatti lascia la strada libera ai candidati della coalizione di governo e permette al presidente Chávez di arrivare a una maggioranza in Parlamento oltre ogni previsione. Una vittoria che potrebbe trasformarsi in sconfitta qualora, stando a quanto asserito da alcuni analisti ed esperti politologhi, venisse messa in dubbio se non nella legittimità almeno nella credibilità. E sono queste le caratteristiche di cui ogni governo ha bisogno per approvare e poi far rispettare le leggi che incideranno sul futuro del Paese.


Fatta eccezione per i pochissimi candidati – si possono contare sulle dita di una mano – sostenuti da Primero Justicia in quanto considerati “prigionieri politici” bisognosi dell’immunità parlamentare, i venezolani non avranno alternative. Anzi, nel caso che anche il Mas e Izquierda Democrática decidessero di non partecipare, la scelta sarà recarsi alle urne per votare i candidati della coalizione di governo o restare a casa. In quest’ultimo caso, anche se può sembrare una contraddizione, si tratterebbe di una “astensione partecipativa”. O, per dirlo in altre parole, di una manifestazione tacita di protesta.


L’astensione dei partiti dello “status” è una manifestazione palese della carenza di fiducia nei confronti dell’organismo elettorale, che non è riuscito a creare il clima di tranquillità indispensabile in ogni processo elettorale.


Così domenica 14 milioni 458 mila 732 venezolani dovranno prendere una decisione assai difficile. E da questa dipenderà la credibilità e la legittimità dei 162 deputati eletti all’“Asamblea Nacional”, dei 12 deputati al parlamento Latinoamericano e dei 5 deputati al parlamento Andino.