Fiorani: “Dirò tutta la verità”

MILANO – Non è difficile prevedere una settimana ad alta tensione per l’inchiesta milanese che, nata con l’intento di accertare comportamenti disinvolti nel tentativo di scalata ad Antonveneta, è diventata sempre di più un’indagine sull’ex management di Bpi e, come ha scritto il gip Clementina Forleo, sulla “presumibile complicità degli organi di controllo interni, esterni e istituzionali” di cui questo avrebbe goduto.


Nei prossimi giorni, probabilmente domani, sarà sentito l’ultimo “imputato eccellente”: si tratta di Silvano Spinelli, consulente ed ex dirigente Bpi nonché “fulcro” del meccanismo di appropriazione indebita che avrebbe portato nella disponibilità dell’ex ad della Bpi Gianpiero Fiorani, secondo le stime della Procura, una somma intorno ai 70 milioni di euro.


Ma la vera svolta nelle indagini, probabilmente, c’è già stata tra ieri e sabato. Fiorani si è detto disposto a collaborare con le indagini, mettendo da parte i “non ricordo” dei quali finora si è fatto scudo; e ieri ha parlato per ben dieci di fronte agli inquirenti. Questa volta, il banchiere potrebbe davvero raccontare tutto: a cominciare dai suoi presunti rapporti privilegiati con il governatore di Bankitalia Antonio Fazio, ad eventuali complicità a livello politico. E mentre il destino di Fazio sembra segnato – si profila un ampio accordo in Parlamento per arrivare alla sua destituzione – si attendono con trepidazione le rivelazioni di quest’altro super-manager caduto in disgrazia. Chissá se ha ragione Di Pietro quando dice che “Fiorani è solo la punta dell’iceberg”.