Yemen, gli ex ostaggi: eroi o incoscienti?

BASIGLIO (MILANO) – Una festa dopo l’altra, tra amici, parenti e tutte le famiglie unite, ha atteso ieri Enzo Bottillo e la sua compagna Patrizia Rossi nel primo giorno di ritorno a casa dopo la brutta avventura nello Yemen. Abbracci, strette di mano, fiori e baci che proseguono ininterrottamente da sabato sera quando sono rientrati nella loro casa di Basiglio. Un clima sereno e gioioso che è stato appena scalfito dalle polemiche sui cosiddetti viaggi a rischio, che quindi in qualche modo riguardano anche la coppia milanese, visto che il Codacons bolla gli ex ostaggi come “incoscienti, non eroi”.


Il Codacons, infatti, che ha sostenuto che i cinque rapiti devono restituire allo Stato italiano complessivamente 600.000 euro, ha presentato in proposito un esposto alla Corte dei Conti. Critiche sono arrivate anche dal senatore della Lega Celestino Pedrazzini: “A quando la responsabilizzazione dei nostri ‘eroi’, turisti per caso, che tornano con le risorse della collettività?”.


“Sì, forse la cosa che più mi è spiaciuta è stata quella di essere considerati un po’ degli incoscienti – racconta Patrizia Rossi, 44 anni, un passato da modella. – Prima di partire noi abbiamo preso tutte le informazioni necessarie e, considerando anche le responsabilità che abbiamo verso i nostri figli, non ci saremmo mai avventurati in posti a rischio”. “A noi è capitata una disgrazia, un incidente, che sarebbe potuto accadere ovunque – aggiunge il compagno Enzo Bottillo, 51 anni, titolare di diverse scuole guida. – Non siamo certo andati in Afghanistan sotto un bombardamento, ma in un paese come lo Yemen che è pieno di turisti, come Malindi, come Zanzibar e quindi in una situazione potenzialmente tranquilla”.