Alitalia, un giorno di passione

ROMA, 19 gen – L’Alitalia vola ad alta quota, ma solo in Borsa. Ieri, giovedì 19 gennaio, è stata infatti costretta a lasciare decine di aerei a terra, con inevitabili disagi per i passeggeri, a causa dello sciopero di 24 ore degli assistenti di volo del Sult e di quello di otto ore di Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, Ugl e Unione Piloti, quest’ultimo fatto nonostante la precettazione del ministro Lunardi, che ha quindi chiesto sanzioni, mentre lo scontro si sta inasprendo ulteriormente tanto da far temere ulteriori cancellazioni fra i voli di oggi. Per quanto concerne le 24 ore appena trascorse, tuttavia, limitatamente ai voli da e per il Venezuela sono stati dichiarati dalla compagnia di bandiera solo lievi ritardi.


L’agitazione dei dipendenti del gruppo si è dipanata attraverso lo stop dalle 10 alle 18 del personale di terra e di volo delle cinque sigle, poi con un’assemblea permanente sino alle 16 di oggi davanti ai varchi dei settori operativi dell’Alitalia. Il che vuol dire bloccare i turni del personale di terra anche di notte, quando avviene la manutenzione degli aerei sottobordo. Invece, dovrebbe essersi concluso a mezzanotte lo stop di 24 ore degli assistenti di volo del Sult.


Ieri, Alitalia ha dovuto cancellare più dei 74 voli preventivamente annunciati; quanti, di preciso, non è stato reso noto, ma a metà giornata già erano 109.


La giornata è stata brillante, invece, a Piazza Affari, dove il titolo della compagnia ha chiuso a quota 1,155 euro con un rialzo del 6,26% sulla scia della smentita di mercoledì a notizie di stampa su un presunto risultato negativo per il 2006 e a un report positivo diffuso ieri da Deutsche Bank. Gli scambi delle azioni Alitalia si sono attestati sui 78,8 milioni, corrispondenti al 5,67% del capitale sociale. Il report di Deutsche Bank suggeriva agli investitori di “ricoprirsi” sul titolo cui veniva dato un target price di 1,32 euro in virtù dell’atteso taglio dei costi e della sua posizione di mercato dominante che la porteranno, secondo gli analisti dell’istituto tedesco, ad ottenere un utile netto nel 2006 positivo.