Sequestri, ucciso un ostaggio


CARACAS – Torna l’incubo dei sequestri per la comunità italiana in Venezuela. Il cadavere di Mario Giordano Vassallo è stato ritrovato martedì sera dalla polizia, crivellato di proiettili. E dallo scorso 2 febbraio la studentessa Rosina Di Brino è nelle mani della malavita venezuelana: è stata rapita mentre era intenta a fare shopping in un vivaio di Maracaibo.


Vassallo, 68 anni, allevatore, originario di Pago Veiano (Benevento), era stato rapito lo scorso 6 febbraio da quattro uomini armati che fecero irruzione, all’alba, nella sua tenuta agricola di Macoa, lungo la statale Machiques-La Villa, nello stato Zulia. Due giorni dopo il sequestro la polizia venezuelana ritrovò il fuoristrada utilizzato dai sequestratori, sostenendo che essi appartenevano alla delinquenza comune.


Sin dai 18 anni Vassallo aveva acquisito la cittadinanza venezuelana, rinunciando a quella italiana. Il suo corpo era devastato da diversi colpi d’arma da fuoco, due sicuramente mortali: le fucilate che lo hanno centrato alla testa. Il cadavere è stato ritrovato in aperta campagna in una zona di Machiques, conosciuta come La Pastora, in una fossa a un metro e mezzo di profondità. Assieme ai suoi resti si trovavano quelli di un uomo di 34 anni, senza apparente relazione con lui, ucciso da colpi d’arma automatica mirati al petto. L’epilogo tragico della vicenda ha sorpreso e sgomentato la famiglia, che aveva sempre mostrato disponibilità al dialogo con i sequestratori, anche perché le condizioni di salute del rapito – che stava seguendo un rigoroso trattamento medico – imponevano che si arrivasse il prima possibile alla liberazione. Esiste però la possibilità che Vassallo sia stato ucciso nelle prime fasi della sua prigionia, per rappresaglia, dopo che in un blitz della polizia effettuato subito dopo il sequestro era morta la madre di uno dei rapitori.


La stampa di Maracaibo sostiene che, pochi giorni dopo il rapimento, ci fu il primo contatto con i famigliari. Secondo quanto rivelato dal commissario Elí Parra, comandante del Cicpc dello stato Zulia, la famiglia Vassallo avrebbe pagato 100 milioni del riscatto di 800 milioni di bolivares richiesto dai sequestratori. Un altro commissario del Cicpc, Miguel Baptista, ha indicato che subito dopo il ritrovamento del cadavere, è cominciata una serie di perquisizioni che hanno portato al fermo di una donna e all’identificazione di tre persone probabilmente implicate nel duplice omicidio, delle quali però non sono state rese note le generalità: “per non ostacolare le indagini”, ha spiegato Baptista.


Nonostante il fatto che Vassallo non fosse più, formalmente, un cittadino italiano, nondimeno la Farnesina e, in particolare, l’ambasciata d’Italia a Caracas si sono interessati al suo dramma. Quello di Mario Giordano Vassallo, afferma una nota del ministero degli Affari esteri, rappresenta l’ennesimo sequestro operato in Venezuela a scopo di lucro a danno di connazionali, un fenomeno la cui recrudescenza è seguita con la “massima attenzione” dall’Unità di crisi. La Farnesina ricorda altresì che in Venezuela è attiva una missione antisequestro che, in questo momento, sta seguendo lo sviluppo delle indagini grazie agli accordi stretti con la polizia venezuelana. Proprio ieri fonti d’ambasciata ci hanno comunicato che la missione antisequestro, la cui scadenza è fissata al prossimo 21 febbraio, è stata prorogata. Ancora non è stato definito il nome di chi sostituirà l’attuale comandante della missione, il commissario di Ps Emanuele Trofé; si assicura però che il nuovo comandante entrerà nel pieno delle sue funzioni non appena Trofé abbandonerà il suo incarico.


Oltre alla giovane Di Brino, alla lista degli italo-venezolani in mano alla malavita venezuelana va aggiunto il nome di Marco Russo, 29 anni, rapito lo scorso maggio a Barquisimeto. Sono poi scomparse in circostanze non ancora chiarite Ornella Ferranti, di San Cristóbal, e Anita Capuozzo, 36enne di Pomigliano D’Arco residente in Venezuela, di cui non si hanno più notizie dal 20 agosto, quando non rientrò nel suo alloggio di Caracas dopo essere uscita per fare dello jogging.