Sequestro Minicucci, nessuna novità

CARACAS – Nessuna novità dalle indagini sul caso di Rocco Minicucci, imprenditore di natali italiani rapito lo scorso venerdì a San Fernando di Apure, ai confini della Colombia. Menicucci, titolare di una ditta che produce articoli di ferramenta, è stato sorpreso da due uomini armati e a volto scoperto mentre, verso le 7.15 del 24 febbraio, era sceso di casa per buttare l’immondizia. A nulla è valsa la protezione di due vigilantes che lo accompagnavano. Alcune voci sostengono che dietro il sequestro ci sarebbero le Farc, la guerriglia colombiana di ultrasinistra; ma dall’ambasciata italiana negano che esista alcun elemento che suffraghi una tale ipotesi. Né si ha notizia di alcuna richiesta di riscatto da parte dei rapitori. Secondo i dati forniti dall’ambasciata, Minicucci è nato a Lucito (CB) il 7 marzo ’34; non è cittadino italiano, avendo ottenuto la cittadinanza venezolana in data 12 febbraio ’75 (il che significava, a quel tempo, rinunciare alla cittadinanza d’origine). La sua famiglia è tutta italiana: la moglie, Gabriella Paparella, è nata a Campobasso nel ’44 e ha mantenuto la cittadinanza d’origine, e i due figli, che vivono in Italia, hanno cittadinanza italiana. Le forze di polizia venezolane hanno tempestivamente informato del sequestro le autorità italiane in loco, mantenendole aggiornate sullo svolgimento delle indagini. Che, al momento, non hanno avuto alcun esito.


In febbraio la comunità italiana in Venezuela è stata ripetutamente colpita dal fenomeno dei sequestri di persona. Nel mese appena trascorso, nello stato Zulia sono stati rapiti e uccisi mentre erano ostaggio a scopo di estorsione il 68enne Mario Vassallo – nato in Irpinia, non più cittadino italiano – e la 22enne Rosina Di Brino, studentessa di doppia cittadinanza italiana e venezolana, strangolata perché – questo hanno scritto i giornali – i suoi rapitori hanno preferito liberarsene, temendo che la polizia fosse sul punto di arrestarli. E’ stato poi rapito, il 16 febbraio, sempre nello stato Zulia, Salvador Enrique Ferrante Landaeta, imprenditore agricolo 51enne. Oltre a lui, è ancora ostaggio in un sequestro a scopo di estorsione Marco Russo, 32 anni, doppia cittadinanza, rapito lo scorso maggio a Barquisimeto. Sono poi scomparse in circostanze ancora da chiarire l’italo-venezolana Ornella Ferranti, di San Cristóbal, e l’italiana Anita Capuozzo, 36enne di Pomigliano D’Arco residente in Venezuela.