Per un’associazione dei giornalisti italovenezolani

Creare un’associazione di professionisti dell’informazione, è il progetto del La Voce d’Italia che ha unito diversi giornalisti di origine italiana in Venezuela lo scorso 1 marzo presso il Centro Italiano-Venezolano di Caracas.


Presenti all’incontro Jesús Rivera Bertorelli, de La Tele; Susanna Spada, di Strategica; Corina Campione, di Pand M.; Salvatore Lo Monaco, del Gruppo Editoriale Producto; Daniela Di Loreto e Lidia Lo Monaco, del programma radio La Bussola; Letizia Buttarello, di Conlex; Claudia Santambrogio, di Computer Word. Per La Voce d’Italia: Gaetano Bafile, Marisa Bafile, Mauro Bafile, Ivana Lo Monaco e Romina Ialongo.


Quello dell’informazione è un tema sempre molto delicato: esiste ancora oggi un deficit comunicazionale che porti a conoscenza dell’Italia e, viceversa, degli italiani all’estero molte notizie di interesse comune. Quello dei giornalisti rimane un ruolo fondamentale per veicolare in modo professionale il bagaglio di informazioni, soprattutto quando questi affrontano in maniera diretta e costante la realtà del paese in cui vivono. Creare un’associazione di giornalisti italo-venezolani vuol dire riunire un gruppo di professionisti le cui competenze sono in grado creare un bacino di informazioni a cui possono attingere non solo i media, le istituzioni e gli italiani in Venezuela, ma tutti i mezzi di comunicazione a livello internazionale.


“Abbiamo molto da offrire e uniti possiamo essere un team efficiente. Ciò che ci accomuna è il fatto di essere figli di italiani, ma non solo: viviamo in Venezuela, affrontiamo quotidianamente le problematiche del nostro paese e lavoriamo nel mondo dell’informazione giornalistica indagando e riportando quella che è una realtà: la nostra. Offriamo un servizio ai venezolani e agli italo-venezolani, allora perchè non fare altrettanto con i giornalisti che visitano il nostro paese?” dice Marisa Bafile.


È vero che troppo spesso i giornalisti che vengono inviati in Venezuela per un servizio, poco conoscono delle dinamiche complesse del paese: vengono durante il fine settimana, che passano in un hotel a 5 stelle, e tornati in Italia offrono del Venezuela un’immagine assolutamente astratta e poco profonda. Riunire un gruppo di professionisti si traduce in una opportunità per approfondire, conoscere e studiare una realtà grazie al supporto di persone in grado di farlo.


L’associazione sta muovendo solo i primi passi per i giornalisti italo-venezolani, ma in paesi come il Canada e il Cile è un’idea sperimentata con successo.

“La stampa deve poter far riferimento a figure di alta professionalità di origine italiana conosciute e riconosciute in Venezuela e nel Latinoamerica, che possano garantire un’informazione imparziale e di qualità” aggiunge la Bafile.