“Serve un altro centrodestra”

ROMA (Reuters) – Nel giorno del naufragio della commissione Mitrokhin a causa di defezioni all’interno della stessa maggioranza, gli echi della sfida tv di martedì portano alla luce anche le divisioni tra le tre “punte” del centrodestra. Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini hanno preso platealmente le distanze dal modo in cui Silvio Berlusconi ha condotto il confronto con Romano Prodi. Solo la Lega non ha partecipato al “crucifige” del premier, ma il silenzio leghista pesa quanto le critiche degli altri due alleati.


Ma ai due non è bastato neppure il silenzio. Le parole di Casini sono state taglienti: “E’ stato un dibattito del passato e sul passato, privo di una dimensione che guardi al futuro degli italiani e ai problemi della gente”. Fini ha addirittura affidato la sua analisi ad una nota scritta: “Berlusconi ha giustamente ricordato le tante cose buone fatte dal governo, ma ha dato l’impressione di credere che tutto vada bene. Ha cercato di essere promosso con il massimo dei voti e la lode. Un eccesso, perché i tanti elettori ancora indecisi sanno che nella nostra società ci sono ancora molti problemi”.


E mentre sui media comparivano sondaggi che, uno dietro l’altro, davano la vittoria a Prodi nel primo duello-tv, arrivava in serata anche la bocciatura da parte del mondo finanziario. In un report della Bank of America si accredita il centrosinistra di un vantaggio che nessun sondaggio ha fin’ora mai indicato: il 65% di probabilità di vittoria, contro il 25% assegnato al centrodestra. Numeri che sembrano colpire la solidità della Cdl, dove la battaglia per la leadership nella coalizione sembra già esplosa; tant’è che Fini ha auspicato nella sua nota “un centrodestra diverso dall’attuale, più capace di ascoltare la gente comune”.