Ex-contrattisti, sentenze sfavorevoli

Roma– Brutte notizie per gli ex- contrattisti dei Consolati generali italiani sparsi per il mondo, licenziati un anno e mezzo fa. Arriva la prima sentenza contraria alla loro richiesta di esser riconosciuti come lavoratori consolari a tempo indeterminato dopo aver ottenuto tre rinnovi dell’originario contratto semestrale, ed aver lavorato due anni complessivi per gli istituti diplomatici all’estero . Il giudice Grisanti, del tribunale di Roma, ha risposto picche ad uno dei primi ricorrenti, Fontanazza Russo, ex dipendente in Germania. Secondo il giudice i tre rinnovi dell’originario contratto semestrale, che normalmente darebbero luogo ad un rapporto a tempo indeterminato, sono avvenuti attraverso leggi specifiche che ben indicavano la natura temporanea dei nuovi impegni, quindi non costringevano il datore di lavoro ad assumere il contrattista a tempo indeterminato. Amarezza e rabbia per i centinaia di ex-dipendenti in attesa di una prima pronuncia favorevole. L’impressione è che il giudice abbia avallato l’idea che il Ministero possa, con leggi eccezionali, minare, quando ne abbia voglia, i diritti consolidati dei lavoratori. Ma oltre alle motivazioni del rigetto, al centro della polemica è la sciatteria del giudice. In una nota apparsa sul sito www.contrattisti.com, il Salc-Mae ha commentato duramente la sentenza, anche perché illeggibile:“E’ scritta a mano con una grafia minuta e non agevolmente comprensibile, il che priva in larga misura l’interessato del diritto di conoscere le ragioni giuridiche sulle quali è fondata la decisione”. Centinaia di lavoratori dai quattro angoli del mondo, uniti dallo stesso destino, ragionano in queste ore su come continuare la propria strategia difensiva, se sia il caso di modulare una protesta simbolica presso i Consolati  per richiamare l’attenzione dei politici su una questione troppo presto dimenticata. I contrattisti, licenziati senza motivo perché nei consolati di lavoro da fare ce n’è anche troppo, vogliono spiegazioni su addii tuttora incomprensibili. Forse non sarà un maggio francese, ma nel loro piccolo anch’essi partecipano alla grande lotta internazionale per i diritti dei lavoratori. “Con forza e coraggio andremo fino in fondo” concludono con spirito eroico.