Il Civ premia la Tacconi

CARACAS – La scorsa settimana nel nostro Centro Italiano Venezolano è stata festeggiata l’atleta italovenezolana Patrizia Tacconi, una quarantacinquenne con la passione per gli sport di montagna e per la maratona.
Nel suo curriculum vanta di essere la prima donna venezolana ad aver scalato il Cho-Oyu, la sesta vetta più alta del mondo. Il nome di questa montagna, che fa parte della catena dell’Himalaya ed è situato circa 20 km ad ovest dell’Everest, in lingua locale significa “la Dea Turchese”,
Ad organizzare la serata di venerdì scorso nel “Salón Italia” sono stati l’ex presidente del Civ Salvatore Pluchino e Titina Pezzani, in passato componente del Comité de Damas del Club.
Le doti di questa signora sempre sorridente erano già state esaltate lo scorso 8 maggio, in occasione della Festa della donna. Durante la magica serata oltre al premio, Tacconi ha ricevuto gli elogi da parte delle persone presenti in sala. 
“Sono molto contenta di portare in alto il nome del Venezuela e dell’Italia e di ricevere questo premio da parte del Club Italiano Venezolano”, queste sono state le parole della signora Tacconi al momento di ricevere il premio. Gli invitati a quest’evento hanno degustato un’ottima cena oltre alla tradizionale torta, che in questa occasione aveva dei motivi che ricalcavano lo sport praticato dall’atleta, l’alpinismo. Per rendere più vivace la serata gli organizzatori hanno organizzato un sorteggio dove vari dei presenti hanno avuto vinto dei piccoli omaggi.
Patrizia Tacconi è una delle pioniere in questo sport nel Venezuela e grazie ai suoi successi servirà sicuramente da modello per le future generazioni.


Scheda tecnica
Nome: Patrizia Tacconi
Età: 45 años
Professione: Laureata in Fisica
Attività sportive: Alpinismo e maratona
Principali scalate: “Aconcagua” (Argentina); “Sierra del Cocuy”, “Cóncavo/ Concavito” e “Rita Cúa Blanco” (Colombia); “Pisco” e “Chopicalqui” (Perú); “Chimborazo” e “Cotopaxi” (Ecuador); Pirinei (Spagna); y Kilimanjaro (Africa)
Altre avventure: Trekking nella “Cordillera del Himalaya”.