Missione agricoltura


CARACAS – Trentun ragazzi venezolani trascorreranno tre anni in Italia per formarsi nel settore agrotecnico. E’ il risultato di un accordo che unisce la Fondazione Ayacucho con  l’istituto tecnico agrario “Arrigo Serpieri”, con sede ad Avezzano, in provincia dell’Aquila. L’iniziativa ha preso corpo grazie all’interessamento dell’Ambasciata venezolana in Italia, che su richiesta della scuola abruzzese ha individuato un referente in Venezuela, la Fondayacucho appunto. I finanziamenti hanno carattere bilaterale, visto che la fondazione garantirà una quota annuale per ciascun studente, oltre a pagare i biglietti aerei, mentre sul lato italiano la regione Abruzzo, con uno stanziamento annuale di 70mila euro, sosterrà le spese di istruzione e formazione. Da segnalare anche la collaborazione dell’Arsa, l’ente regionale per lo sviluppo agricolo che favorirà dei periodi di stage degli studenti presso aziende agricole regionali.
I ragazzi prescelti, in gran parte maschi ma c’è anche qualche ragazza, provengono tutti da zone rurali e sono stati selezionati in diversi stati del paese attraverso un concorso che teneva conto delle condizioni economiche, delle competenze e della motivazione dei singoli candidati.
L’Istituto Serpieri conta tre sedi in Abruzzo, ma quella principale è ad Avezzano, nella zona del Fucino, una piana di grande fertilità che un tempo ospitava il secondo lago italiano, il Fucino appunto. Il lago venne prosciugato nel corso dell’800 dalla nobile famiglia dei Torlonia per trasformare la piana in terreni coltivabili. In questa zona operano diverse aziende agricole che collaborano con l’Istituto agrario Serpieri.
Tutte queste informazioni ci sono state comunicate da Alvaro Frezzini, che è il coordinatore del progetto ambientale Pangea in cui si inserisce lo scambio con il Venezuela ed è venuto in questo paese in rappresentanza dell’Istituto abruzzese.
“Per noi – spiega Frezzini – l’accordo con la Fondazione Ayacucho rappresenta un risultato importante, perchè ci permette di proseguire e fare crescere un progetto già avviato in forma ridotta. Dallo scorso anno, infatti, ospitiamo otto ragazzi venezuelani e in passato abbiamo ospitato anche dei giovani dall’Albania. L’esperienza è molto positiva e per quanto ho potuto capire dalle mie visite in Venezuela, qui gli studenti avranno molte opportunità per spendere le competenze che apprenderanno in Italia”.
L’interesse ad attivare scambi con il Venezuela è legato alla grande emigrazione abruzzese in questo paese. L’Abruzzo, infatti, conta una delle comunità regionali più numerose e attive della nostra collettività e il legame con il paese di origine alimenta sempre nuove iniziative.
I trentuno giovani venezolani hanno tra i 18 e i 20 anni, hanno già compiuto studi superiori e in Italia, alla fine del triennio, otterranno il diploma di operatore agrotecnico. Metà del gruppo seguirà l’indirizzo “agroambientale”, l’altra metà l’indirizzo “agroindustriale”. “La loro formazione – spiega Frezzini – tuttavia potrebbe non fermarsi qui, infatti abbiamo avviato una collaborazione con l’Università dell’Aquila per il nuovo corso di ingegneria agroindustriale. Ci sono quindi margini ulteriori di crescita per il progetto di formazione”.