Libano, la Francia decide di partire

PARIGI – “Ho deciso di mandare altri due battaglioni di soldati francesi in Libano. E se l’Onu lo vorrà la Francia potrà continuare a mantenere il comando della missione”. Con queste parole, pronunciate in diretta tv, il presidente Jacques Chirac ha sancito la svolta della Francia sulla questione libanese. Il governo di Parigi ha dunque messo da parte tutte le riserve avanzate in questi giorni: “Ho ricevuto dall’Onu, da Gerusalemme e da Beirut – ha spiegato Chirac – i chiarimenti necessari” circa le condizioni d’impiego della forza multinazionale. Il contingente francese in Libano arriverà così a duemila uomini, 1.600 da inviare quando si darà attuazione alla Risoluzione 1701 dell’Onu e altri 400 già adesso sul posto, inquadrati nell’Unifil.


La svolta francese è stata accolta più che positivamente dal governo italiano. “Il sì di Chirac – ha dichiarato Romano Prodi in un’intervista concessa a Sky – è una soddisfazione per noi che avevamo così insistito per una larga partecipazione europea e per evitare un peso italiano eccessivo”. “Ci speravo – ha aggiunto il presidente del Consiglio, rivelando che la decisione francese gli era stata anticipata da una telefonata dall’Eliseo. – Quello che temevo era che fosse solo un piccolo cambiamento, invece questo è un cambiamento sostanziale”. Con Parigi “lavoreremo insieme in Libano per l’interesse della Pace”; lo stesso Chirac, sottolinea Prodi, ha commentato che l’impegno francese “è parte di una forte e stretta alleanza tra Italia e Francia”. Nessuna polemica sul comando: deciderà l’Onu, spiega Prodi, e se toccherà all’Italia “non ci tireremo indietro”.