Rai International pensa al futuro e punta sull’ informazione di ritorno

CARACAS-Solo due giorni a Caracas per Piero Badaloni, con il suo staff al seguito. Incontra la collettività italiana, in due riunioni riservate, organizzate dall’ambasciatore Maccotta e dal console Pontesilli. Non viene messo in agenda nessun appuntamento aperto al pubblico. Sarebbe stato meglio farlo. Badaloni arriva a Caracas con il viso pulito del bravo boy scout un po’ stanco per il viaggio. Pacifico per condanna fisiognomica, decide di ascoltare gli italiani che vivono in Venezuela. Li ascolta per davvero, prende appunti. Non promette mari e monti, si impegna a fornirli


– Direttore Badaloni, come cambierà Rai International?


-Il palinsesto prevede una serie di novità.


-Iniziamo-


 – Innanzitutto un approfondimento di un’ora in diretta, Italia News, dalle 13 alle 14 ora italiana.


-Un’ora strategica?


– Certo, perché è un buon orario dal Venezuela all’Australia. Questo spazio alterna notizie ad approfondimenti su grandi temi internazionali. Dal 1 ottobre partirà un altro contenitore quotidiano di 15 minuti che raccoglie l’eredità di Qui Roma, che adesso si sdoppia in Italia News da una parte e Italia chiama Italia dall’altra. Quest’ultimo programma è dedicato all’informazione di ritorno.


-Ma Rai International comunque non si vede in Italia, come la facciamo l’informazione di ritorno?


Il segnale di Rai International sarà visibile anche in Italia entro un paio di mesi, e così finalmente realizzeremo questo dialogo a distanza tra le due Italie.


-Continuiamo con le novità.


 -Ad ottobre ci sarà un nuovo contenitore di tre ore, nel primo pomeriggio ora locale, all’interno del quale ci saranno due novitá, uno spazio dedicato alla divulgazione della lingua italiana, e la ripresa di Sportello Italia, spazio di servizio, dedicato ai problemi delle comunità italiana, condotto da Gigliola Cinquetti. A questo si alternerà una selezione dei programmi tradizionali della fascia oraria pomeridiana della Rai, come Piazza Grande.


Quindi nel pomeriggio si alterna informazione e intrattenimento


Così accontentiamo sia il pubblico femminile che ama di più l’intrattenimento, sia il pubblico maschile che ama di più l’informazione.


Ci saranno nuovi canali oltre a Rai International?


Stiamo preparando due canali tematici, uno all news e uno dedicato allo sport.


Quando andranno in onda?


Non dipende da noi. Noi come staff siamo pronti, dobbiamo aspettare che le strutture tecniche della Rai che ci diano il via per partire.


Il programma all news come sarà?


Solo informazioni in collaborazione con rai news e euronews


Direttore, ma chi è il telespettatore ideale di Rai International?


Il giro del mondo mi ha consentito di avere le idee più chiare, c’è un dieci per cento tradizionale, più anziano, che vuole più attenzione su se stesso, e va rispettato.


Ma non è l’unico pubblico di riferimento?


Sì, c’è un’altro target, è il mondo imprenditoriale, le persone fuori per lavoro, che vogliono essere informati e vogliono essere aggiornati su quello che succede in Italia. E poi c’è una parte più giovane, vogliamo rivolgerci anche ai giovani,  agli stranieri che amano l’Italia


Intanto in Venezuela molti sono scontenti. Poche informazioni sugli italiani in Venezuela.


Siamo un canale unico, il segnale in America va dall’Alaska alla terra del fuoco, ci sono comunità in Canada, Stati Uniti, a Boston, ci sono in Venezuela, Argentina, Perù e Cile, in un canale unico dobbiamo parlare di tutte queste comunità, dobbiamo fare attenzione a tutte le iniziative. Bisognerà trovare una formula che consenta di trovare una mediazione tra le esigenze di tutti.


Sì, però qui manca un giornalista che possa fare i servizi, manca un referente?


Ci stiamo attrezzando, il lavoro di Gianni Raso e Stefano Casini è fondamentale, proprio perché vogliamo rafforzare questa rete. Per me questo giro serve per captare, assieme a Giovanni Celsi, ma serve anche per costruire una rete di referenti locali, per consentire di avere notizie, immagini sulle realtà locali, anche in  Brasile e in Venezuela. Abbiamo fatto un accordo con Telesur per avere da loro un appoggio tecnico e logistico di tutte le sedi sudamericane


E in cambio voi cosa fornirete?


Da parte nostra forniremo a Telesur programmi e immagini, quelli che loro ritengano utili


Trasmetterete i servizi Telesur in Italia?


No, nessun servizio di Telesur da noi


Altra nota dolente, il palinsesto Rai.


C’abbiamo lavorato in questi nove mesi. Abbiamo preparato il nuovo palinsesto. E’ stata una vera e propria ricostruzione: era un palinsesto caotico, senza orari.


Allora cerchiamo di sottolineare le linee generali di questa programmazione.


 Tutto l’approfondimento giornalistico l’abbiamo messo in seconda  serata.


Soprattutto sugli orari locali, perché mandare Ballarò in diretta… qui sarebbe arrivato alle 3 del pomeriggio e invece lo registriamo e lo mandiamo nella seconda serata.


Nella prima serata?


 Nella prima serata c’è una selezione di programmi d’intrattenimento leggero, nella preserale programmi che valorizzano il patrimonio ambientale e culturale italiano, anche l’informazione di ritorno.


E nel pomeriggio?


Nel primo pomeriggio abbiamo inserito le fiction, e poi una fascia di programmi dedicati ai bambini


Le risorse della Rai, sempre poche?


Rai interational costa dai 65- 60 milioni d’euro l’anno, arrivano dalla Presidenza del consiglio dei ministri. In cambio la Rai deve rispettare gli impegni assunti, tra cui quello della promozione del sistema Italia nel mondo, e l’ informazione di ritorno. Cercheremo di sfruttare anche le nuove tecnologie.


E’ vero che potrebbe cambiare nome, da Rai Internationalal a Rai Italia?


Sì, è una proposta.