D’Alema: “L’America latina partner cruciale per l’Italia”

ROMA – Assicura che l’America Latina è “tornata protagonista” sulla scena mondiale e che l’Italia intende essere “un importante partner non solo politico, ma anche economico” del sub continente americano. Ma avverte: l’Unione europea è in ritardo nel rispondere al bisogno d’Europa che c’é in America Latina, servono “più concretezza e più coraggio”. Il vicepremier e ministro degli esteri Massimo D’Alema ha chiuso la terza conferenza Italia-America Latina con l’auspicio che l’Unione Europea sia in grado di fare un “salto di qualità “ nei confronti di un “continente amico e che ci aspetta”. Ed ha assicurato che l’Unione Europea è un “partner strategico” per il subcontinente americano, anche per favorire l’integrazione regionale.


– L’implementazione dei rapporti con l’Ue – ha spiegato – possono essere un potente stimolo per l’integrazione tra i paesi latinoamericani.


Paesi, ha osservato D’Alema, da sempre vicini all’Italia, basti pensare che “gli italiani hanno cominciato a costruire l’America Latina prima ancora che nascesse l’Italia”. Un legame forte, dunque, con un paese “tornato protagonista” sulla scena mondiale, grazie all’impegno della classe dirigente democratica dei Paesi della regione, “che hanno saputo promuovere politiche di sviluppo coraggiose” e, allo stesso tempo, hanno saputo puntare sulla “coesione sociale e la lotta alla povertà “.


Un paese che ha ottenuto risultati straordinari, una “crescita senza precedenti, che non era prevista da molti economisti”, per questo l’Italia vuole essere non soltanto un partner politico e culturale, ma vuole avere anche “un crescente impegno economico”.


E la conferenza di Roma, secondo il titolare della Farnesina, può essere anche uno stimolo ulteriore per maggiori investimenti economici italiani nella regione. Tutto questo con “chiarezza”, ha sottolineato, e “non in contrapposizione con altri paesi europei, ma in spirito di collaborazione insieme a tutti i paesi latini”. E D’Alema ha citato, tra gli altri, la Spagna e il Portogallo come due dei Paesi con i quali collaborare in quella che ha definito la “lobby filo-latinoamericana” presente in Europa.


 


– Oggi – ha detto D’Alema- l’America latina è un paese più solido, ma deve necessariamente guardare a due grandi sfide: lo sviluppo, investendo le risorse in un grande progetto continentale e la capacità di tradurre la crescita in una crescita umana e sociale, combattendo la povertà e realizzando nuovi traguardi di inclusione sociale”. Il rinnovato interesse dell’Italia verso l’America Latina, ha concluso D’Alema, è dimostrata del resto dal “grande impeto” degli “incontri di alto livello e missioni che in pochi mesi segnalano una scelta strategica”. Come l’agenda dei prossimi mesi, con la visita del presidente Napolitano in Cile e del premier Prodi in Messico e l’arrivo a Roma dei presidenti dell’Ecuador, della Bolivia e del Brasile.