Borsa, giornata nera a Piazza Affari Male anche l’Europa

Milano – Giornata nera a Piazza Affari come nel resto d’Europa. La crisi del comparto finanziario, i dati dell’indice Ism sull’attività manifatturiera Usa in ottobre, in calo addirittura sotto le attese, a 50,9 rispetto ai 52 di settembre, e la corsa senza freni del petrolio che ha raggiunto la quota record dei 96,24 dollari a barile non hanno certo aiutato a sostenere le contrattazioni. Così anche Wall Street ha azzerato i rialzi di ieri e si è presentata all’appuntamento della giornata in deciso ribasso spingendo ancora più in basso le già deludenti performance delle piazze del Vecchio continente.


La borsa nostrana, già a metà regime per la festività di Ognissanti, ne ha risentito. Dopo un timido esordio poco sopra la parità, i panieri hanno subito ripiegato in un calo continuo che si è trasformato, a fine giornata, in un rosso deciso. Tutti gli indici hanno chiuso in perdita: Mibtel -1,71 per cento, SpMib -1,97 per cento, Midex -1,26 per cento, All Stars -1,71 per cento.


A pesare è stato soprattutto il comparto finanziario afflitto dai downgrade su Citigroup. Nel settore bancario è stata Unicredit a trainare al ribasso chiudendo la seduta con un brutto -4,92 per cento a 5,61 euro. Non è andata certo meglio per gli altri titoli del settore con Mediobanca a -1,24 per cento, Banco Popolare a -2,64 per cento, Ubi Banca a -2,34 per cento, e Intesa Sanpaolo a -1,78 per cento. Tra gli assicurativi il tonfo è di Generali (-1,89 per cento) nonostante l’utile netto consolidato nei primi nove mesi sia cresciuto del 21,8 per cento a 2.364,3 mln rispetto l’anno precedente. Giù anche Mediaset (-1,47 per cento) e Mondadori (-1,87 per cento). A bassa quota, pur ritoccando i minimi di seduta, Alitalia a -0,18 per cento dopo l’aggiornamento dei conti a fine settembre che hanno evidenziato un indebitamento in crescita del 6 per cento a 1.171 mln. Pesante Fastweb, che sconta il giudizio critico degli analisti tra i quali Morgan Stanley che ha ridotto il giudizio a ‘underweight’ e che chiude la seduta con un -5,07 per cento. Ripiegano rispetto alle battute iniziali i petroliferi con Eni che segna -1,59 per cento, e Saipem più decisa a -1,97 per cento.


Acquisti sostenuti, invece, su Prysmian che beneficia del giudizio ‘buy’ di Merrill Lynch che ha fissato il prezzo obiettivo a 24,20. Dopo una giornata tonica il titolo lima i guadagni e chiude a +0,35 per cento. Viaggia sostenuta anche Luxottica che azzera però sul finale i guadagni e conclude la corsa a -0,21 per cento. Giornata altalenante per Fiat, in luce nel corso della mattina, poi giù nel pomeriggio per terminare a -0,36 per cento, mentre il mercato attende di conoscere i dati mensili sulle immatricolazioni del mese di ottobre che saranno pubblicati domani sera.


Nel resto dell’Europa le cose non sono andate meglio. L’effetto ‘Credit Suisse’, che ha presentato conti al di sotto delle aspettative, non ha che avviato una corsa al ribasso che si è protratta per tutta la giornata. Il finale non sorprende. La maglia nera nel vecchio continente va a Parigi che termina con un ribasso del 2 per cento. La lettera sui bancari si è fatta sentire poi a Londra dove il Ftse ha chiuso a -1,88 per cento. Male le altre borse: Amsterdam -1,26 per cento, Zurigo -1,42 per cento, Francoforte -1,73 per cento e Madrid -0,73 per cento.