Sicurezza, Amato: “In Italia nessuna espulsione di massa”

Roma – Tra Italia e Romania c’è un “clima di effettiva e consapevole collaborazione’’, che però “può risultare pesantemente inquinato da affermazioni false sul numero degli espulsi’’. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi.


– Vedo sulla stampa, a dire la verità in particolare su quella estera, numeri sulle espulsioni che sono spropositatamente falsi – sottolinea il titolare del Viminale -. Ho visto cifre che non so da quali menti malate possano essere uscite. Nulla a che vedere con espulsioni di massa, che noi non sapremmo neanche concepire. Siamo nell’ordine delle decine.


Amato ha quindi informato che “Bucarest, nel rispetto delle normative Ue’’ si è impegnata a “gestire i cittadini che vengono espulsi dall’Italia e a trattenerli sul loro territorio nazionale’’.


Il ministro dell’Interno ha poi difeso il dl sulla sicurezza che ieri ha iniziato l’esame in commissione Affari costituzionali del Senato.


– Si tratta di provvedimenti mirati che colpiscono persone individuate dai prefetti, di cui hanno accertato una specifica, concreta e individuale pericolosità –  ha spiegato, assicurando la sua disponibilità ad accogliere alcune modifiche come “l’intervento del giudice monocratico’’ chiesto da Rifondazione comunista.


– Ci sono proposte che non ho alcuna difficoltà ad accettare – ha detto Amato.


Proprio ieri il Prc per voce del suo leader Franco Giordano ha fatto sapere di vincolare il voto positivo al decreto sulla sicurezza “al recepimento delle modifiche che proponiamo e alla volontà di tenere sbarrate le porte alla destra”.


Quanto all’atteggiamento che il governo terrà nei confronti degli emendamenti dell’opposizione, il ministro degli interni ha messo in chiaro che ci sono limiti molto precisi: uno è la direttiva comunitaria e l’altro è la Costituzione della Repubblica.


– Ho spiegato più volte, ad esempio, che per quel che riguarda l’allontanamento di coloro che non hanno mezzi di sussistenza la direttiva comunitaria non prevede e non consente che vi sia un procedimento di urgenza.


Il premier romeno Calin Popescuo Tariceanu è arrivato ieri a Roma dove avrà un faccia a faccia con il presidente del Consiglio, Romano Prodi. Un incontro in merito al quale il titolare del Viminale ha avvertito:


– Considero inopportuno e poco civile che l’arrivo del presidente del Consiglio di un Paese amico possa essere eventualmente salutato da manifestazioni di protesta o picchetti attorno a Palazzo Chigi, organizzati da partiti che si accorgono di non amare i romeni.