Passi avanti nella difficile ricerca dell’aereo scomparso lo scorso 4 gennaio nelle acque dell’arcipelago di Los Roques, sciagura nella quale morirono 14 persone, di cui otto italiani: i rottami del velivolo sono forse stati individuati. Il ritrovamento di “qualcosa che può essere compatibile” con il Let 410 della compagnia Transaven è stato confermato dall’unità di crisi della Farnesina.
Dopo quattro giorni di ricerche, la nave “Punta Brava” della marina venezolana, fornita di apparecchiature speciali, ha rilevato il relitto di un aereo sul fondale marino nel punto dove si ritiene che affondò il bimotore Let 410 della compagnia Transaven, sulla rotta dall’aeroporto di Caracas, Maiquetía, verso le isole di Los Roques. Otto delle 14 persone a bordo di quel tragico volo erano italiane: Paolo Durante e la moglie Bruna Guernieri, le loro figlie Emma (8 anni) e Sofia (6); Annalisa Montanari; Rita Calanni; Stefano Fragione e Fabiola Napoli, che si trovavano in viaggio di nozze. Fin da subito dopo l’incidente, i tecnici di Caracas avevano precisato che le ricerche per localizzare il bimotore nei fondali delle acque di Los Roques potevano durare anche qualche mese.
“Non ci sono altre possibilità se non quella di un incidente”, aveva sottolineato Rivero, precisando che l’unico cadavere ritrovato (quello del copilota dell’aeromobile) confermava proprio la tesi della sciagura e, quindi, di un violento impatto in mare del bimotore. Commentando le notizie di domenica, il padre di una delle vittime, Manuel Alcalà Murillo, ha riferito che il procuratore venezolano José Gregorio Morales lo ha informato che