Maracaibo, sequestrato un altro connazionale

MARACAIBO – Si chiama Paola Di Ottobre, ha 38 anni ed è, da appena due mesi, in dolce attesa. E’ l’ennesima vittima di un sequestro nello Stato Zulia. In meno di quindici giorni, due connazionali sono stati rapiti nell’occidente del Paese: Giuseppe Mainfoli, il 13 maggio nel Trujillo e, appunto, Paola Di Ottobre, giovedí scorso nello Zulia.


Di Ottobre, professione medico, è stata ingannata da due malviventi che entrati nell’Ambulatorio Urbano II di San Miguel, la struttura assistenziale nella quale lavora la connazionale, si sono spacciati per pazienti. Dopo aver atteso che uscisse l’ultimo malato, hanno obbligato la dottoressa, sotto la minaccia di armi da fuoco, a seguirli fuori dall’ambulatorio e a salire sulla sua auto, una Mercedes Benz, con la quale si sono dileguati.


Stando alla ricostruzione del sequestro, e alla testimonianza di alcuni impiegati del centro assistenziale, nella fuga i malviventi avrebbero abbandonato sul posto un terzo complice, che è stato arrestato da agenti della polizia regionale. Il delinquente aveva con sé una pistola calibro 38, ma nessun documento; sottoposto a interrogatorio, avrebbe ammesso che la Di Ottobre è stata effettivamente vittima di un sequestro.


I famigliari della Di Ottobre hanno inmediatamente sporto denuncia presso gli organi di polizia competenti. Non si sa se i criminali abbiano già preso contatto con i genitori della vittima, né se è già stato chiesto un riscatto. 


Per quanto riguarda, invece, la sorte del connazionale rapito nel Trujillo le indagini sono in pieno svolgimento.


– Le indagini – ha confermato, consultato telefonicamente dalla Voce, l’Ispettore Carlos Luna del Cicpc – sono a un punto morto. Putroppo si è in una fase di stallo. I miei uomini, assieme al Gae della “Guardia Nacional”, sono al vaglio di alcune piste; piste delle quali, però, non possiamo dare dettagli per ovvie ragioni.


Afferma che non si è riusciti a ottenere “la collaborazione della famiglia della vittima”. E ha ammesso che in questi casi la presenza del nostro esperto antisequestro può risultare importante.


– Ci può aiutare ad avvicinare la famiglia della vittima – ha spiegato. – Può trasformarsi nel ponte necessario per ottenere informazioni che poi risultano preziose. Prima c’era l’ispettore Bruno Pirrello. Ma è tornato in Italia. Non abbiamo avuto contatti con l’esperto che lo ha sostituito.


Sottolinea gli ottimi rapporti con Geovanna Vassallo, rappresentante di Fivavis nello Zulia, con la quale mantiene “una costante comunicazione”. E commenta:


– Ci conosciamo da quando ero a capo del Cicpc dello Zulia e mi toccò indagare sul sequestro del padre, che tutti sappiamo come andò a finire.


Per concludere, sostiene che il “sequestro di Giuseppe Mainfoli è opera della delinquenza comune e non, come accade in altri casi, della guerriglia”. E infatti, è questa la pista che battono gli inquirenti.


Si è saputo, inoltre, che è atteso oggi a Maracaibo l’arrivo del nuovo esperto antisequestro, il maresciallo dei Carabinieri Giuseppe Scrima. Questi dovrebbe incontrare la famiglia della Di Ottobre, con la quale ha giá avuto contatti telefonici, e le autorità di polizia. Martedì si recherà a Valera dove incontrerà i responsabili delle indagini sul sequestro del Mainfoli.