Alì: Quando l’anima llanera mangia pasta e ascolta Nicola Di Bari

CARACAS –  Un sorriso ammaliante ed uno sguardo che trasmette serenità e speranza. E`ció che notiamo non appena ci troviamo faccia a faccia con Alì Bastardo Ledezma. Cantautore venezolano, interprete “sincero” della musica  llanera, Alì è un ammiratore dei costumi italiani.


“Il mio piatto favorito è la pasta.  Infatti la mia specialità si chiama ‘Spagetti all’Alì Babà’: la ricetta è segreta ma soprattutto non è mai la stessa”.


Dopo il primo album “A mi llano magistral”, uscito nel 2002, Alì torna a “ ricordare il valore della vita alle persone nell’eventualità che se lo fossero dimenticati” come lui stesso ci racconta.


Sette anni tra una produzione e l’altra. Una pausa profonda come le “riflessioni” che aleggiano nei testi di questo artista llanero.


“ Il mio processo creativo è assolutamente spontaneo, di conseguenza non posso mettere limiti di tempo. I miei temi sono riflessivi, parlo del pericolo della droga per i giovani – racconta Ali mente il suo volto si fa più cupo e concentrato – , dell’impegno e dello sforzo che bisogna essere pronti a sostenere per avere successo nella vita. Sono tematiche attuali che nascono dall’esperienza e l’osservazione della vita quotidiana, strettamente legati con il sociale e con la ricerca del cammino verso Dio e la purezza. Sono stato invitato da diverse chiese per cantare ai fedeli”.


Per quest’uomo che ha lasciato la sua terra d’origine, Guarico, ben 41 anni fa, la musica non è una scelta economica.


“Ho un’impresa privata che è la mia vera fonte di guadagno. La musica invece è la mia medicina per l’anima.  Sin da ragazzo ho sentito dentro di me una strana inquietudine. Quando uscivo da scuola andavo sulla montagna a bagnarmi nei fiumi o a raccogliere mango. La natura e l’amore per la Savana mi portarono spontaneamente a scrivere. Cosi nacquero le mie prime canzoni. Avevo appena 14 anni  appena quando mi accorsi di questo sentimento. Studiavo il quattro ma non arrivai mai a suonarlo bene. Formai un gruppo che si chiamava ‘il Conjunto’ per organizzare e animare feste private.  Sopratutto ci esibivamo in musica “Tropical. Pero dopo  mi sentì attratto incredibilemtne dalla musica de los Llanos e con l’ispirazione di artisti come il Reynaldo Armas ho inziato a comporre canzoni ‘llanere’. Ma il vero motivo per cui faccio musica è aiutare la gente: mi sono esibito spesso in reparti geriatrici per intrattenere i pazienti o nelle cliniche pediatriche”.


 Alì ci  parla di “joropo, pasajes, zumba que zumba”, tutti termini tecnici familiari a chi viene dagli llanos ma incomprensibili per noi. Ma all’imporvviso risciamoa connetterci. “La musica llanera à la musica dell’anima venezolana. E`come la musica napoletana: una melodia che parla della terra al ritmo della terra”.


“La mia formazione musicale è multipla, dalla musica tropicale alle melodie italiane. Mi è sempre piaciuta la musica napoletana ma chi ammiro più di ogni altro artista è Nicola di Bari. Non ho ancora avuto il piacere di esibirmi con artisti italiani ma mi piacerebbe molto. La cultura italiana mi affascina. Guardo sempre Rai Italia attraverso la quali ho scoperto molti artisti classici italiani. Quello che mi dispiace è che non siparli mai dei giovani, dei contemporanei”.


 


 


 


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