Cordoglio per la scomparsa della scrittrice Stefania Mosca

CARACAS.- Era geniale. Una donna che oltre ad avere una spiccata fantasia, un amore appassionato per la scrittura, partecipava a tutte le piú importanti manifestazioni culturali venezolane. Stefania Mosca, figlia della nostra cara amica Marcella, anche lei dedicata alle arti, quelle teatrali del Centro Italiano Venezolano, si é spenta dopo aver lottato come una leonessa contro il cancro. Non ha potuto vincere questa terribile infermitá e, forse, é stato proprio questo il suo destino: aver raggiunto le vette della fama artistica in giovane etá, poiché il suo tempo vitale doveva terminare troppo presto, proprio nell’auge degli anni piú prolifici, piú belli. Stefania era nata a Caracas nel giugno del 1957, da genitori italiani: Lucio Mosca, calzolaio emigrato dalla propria Patria in cerca di un domani migliore e Marcella, detta “La Toscanina” da quando a Torino giunse dalla nativa Toscana per recitare nel teatro e dal quale non si é mai allontanata. Stefania  ha avuto dall’illustre  uomo di lettere Guillermo Móron una figlia: Lucia Morón Mosca. É stata assistente di produzione di Monte Avila Editores e dell’Accademia Nazionale della Storia. Ha ricoperto vari prestigiosi incarichi nell’ambito della cultura venezolana ed era presidentessa della “Fundación Biblioteca Ayacucho” e Ministro Consigliere della Missione Permanente del Venezuela nella Organizzazione di Stati Americani. Stefania appartiene agli stupendi autori letterari nati negli anni ’50. Encomiabili tutti  i suoi libri tra i  quali: “La ultima cena” e “Mi pequeño mundo”, quest’ultimo premiato con il “Premio Municipal de Literatura, mencion Narrativa 1997”. Il consiglio direttivo della “Casa Romulo Gallegos” si é giá riunito per deliberare su chi sostituirá Stefania Mosca.


La sua prematura scomparsa lascia un grande vuoto tra noi che ne apprezzavamo l’estro, e l’intensa umanitá.


Raggiungano i famigliari di Stefania Mosca, le piú sentite condoglianze della “Voce”.