Perpetuando il retaggio d’amore delle nostre origini

CARACAS.- Forse, per comprendere davvero com’eravamo, da dove siamo venuti e come siamo oggi  noi italiani del Venezuela, dovevamo  incontrarci ancora una volta con Padre Pio, con la sua storia di frate miracoloso ed austero, con le sue sembianze cosí vive e penetranti, riflesse autenticamente nella statua che lo raffigura all’esterno della Cappella del nostro Centro Italiano Venezolano, proprio di fronte a quella di San Francesco d’Assisi chinato a parlare ad una pecorella. San Francesco, il Santo Patrono d’Italia e Padre Pio, il miracoloso Frate di Pietrelcina. É difficile, molto difficile, soprattutto  nei tempi che stiamo vivendo in Venezuela  assillati d’incertezza e  violenza, incontrare  momenti cosí puri, cosí puliti, cosí particolari . Sono  momenti nei quali davvero ci mostriamo tali come siamo e come vorremmo essere sempre. Uniti ai nostri amici, devoti dei nostri Santi, grati a Dio per tutto ció che ci ha dato e ci da;  orgogliosi d’essere italiani, con lo stesso orgoglio, la stessa dignitá che ci ha mostrato S. Eminenza Mons. Giacinto Berloco, Arcivescovo Titolare di Fidene, Nunzio Apostolico della Santa Sede del Vaticano in Venezuela. É pugliese, Mons. Berloco, di Altamura (Bari). É intelligentissimo, umanissimo e…tanto, tanto italiano. Le sue frasi ci hanno  fatto sentire piú vicini a Dio. La sua Omelia é stata di riconciliazione con la vita; questa vita ogni giorno di piú maltrattata dalla confusione, dall’incongruenza e troppo spesso, dall’assenza d’estetica verbale. Mons. Berloco ci ha parlato di Padre Pio di Pietrelcina, della semplicitá del suo carattere, dell’Opera d’amore che ha saputo costruire in vita e che si perpetua  per recare sollievo ai poveri ed ai necessitati, nella  generosa terra che ne ha visto i natali. Di Padre Pio,  tutti ne conosciamo i miracoli, le stigmate che lo hanno reso  umile e sofferente, ma sempre fermo nei propositi. Padre Pio é quasi contemporaneo a noi. Molti, dei presenti alla  cerimonia religiosa, hanno affermato d’averlo conosciuto personalmente. Pasquale Giannelli, il Presidente della “Fundación Amigos de Padre Pio”, che si prodiga per recare aiuto e conforto ai necessitati, ha raccontato d’aver assistito, da piccolo, ad una sua Messa.  S. Eminenza Mons. Giacinto Berloco ne ha ricevuto, dalle sante mani  torturate dalle  stigmate, la Comunione. La Giunta Direttiva del Centro Italiano Venezolano presieduta da Mario Chiavaroli, donando il terreno che ospita la Statua di Padre Pio, certamente puó affermare con grande orgoglio, a vanto della nostra presenza in Venezuela, che non c’é stata fino a questo momento un cerimonia cosí emotiva,  come quella avvenuta lo scorso 28 marzo 2009. Ed ha coinciso, la bella cerimonia, con la  Quinta Domenica di Quaresima. Tanti e tanti, i fedeli di Padre Pio che hanno gremito il grande spazio adiacente la Cappella. In tradizionali bellissimi costumi regionali italiani,  le ragazze esponenti del “Gruppo Arlecchino” del C.I.V. grazie all’impeccabile organizzazione del nostro Comitato Dame presieduto da Lucia Chiavaroli, davano il sorridente festoso “bevenuto” agli astanti. La Gerente del nostro Club, Leonisia Cusatti, con le sue amabili devote frasi, ha ringraziato, prima della S. Messa, tutte le persone presenti, risaltando la vita e l’Opera del “Frate di Pietrelcia”. In Seguito, S. Eminenza Mons. Giacinto Berloco, con  il Presidente della “Fundación Amigos de Padre Pio”, Pasquale Giannelli ed il Vice Presidente del Centro Italiano Venezolano, prof. Michele Castelli, hanno svelato la bellissima statua di Padre Pio, opera dello scultore Biagio Campanella.  Mons. Berloco ha voluto sottolineare benedicendola come: “la nostra Madre Chiesa spera che, contemplando le immagini di coloro i quali hanno seguito il messaggio e l’amore di Cristo, apprendendo a vivere nella bontá e la caritá, possiamo anche noi tutti onorarne l’esempio”. Il Prof. Castelli ha poi preso la parola  precisando: “…É un onore per il Centro Italiano Venezolano ospitare la statua di Padre Pio la quale, senza dubbio, sará oggetto di pellegrinaggio non soltanto da parte degli italiani ma anche dei venezuelani che hanno seguito l’opera del “Frate di Pietrelcina” beatificato il 2 maggio dell’anno 1999.” Il prof. Castelli si é riferito al Presidente della nostra Istituzione, Mario Chiavaroli, purtroppo assente alla cerimonia a causa di ragioni di salute ed al quale auspichiamo da questa pagina una pronta recuperazione per averlo presto tra noi, anche se sappiamo con certezza, conoscendo i sentimenti di bontá del nostro caro amico Mario, che con il cuore era davvero tanto, tanto vicino. Ha nominato, il prof. Castelli, la “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, opera di Padre Pio e dei tanti fedeli che da ogni lato del mondo vanno a pregare nel luogo del  “Frate dei Miracoli”. Ha ringraziato il Maestro Biagio Campanella, scultore della statua del Santo di Pietrelcina, sottolineando inoltre quale dono della bella terra del Molise, la presenza alla cerimonia del Maestro Domenico Lombardi Direttore dell’Orchestra Sinfonica Giovanile dello Stato Vargas e che piú tardi, dopo un brindisi in onore dello scultore, presso la Galleria “Giotto”, s’é esibita in un magnifico Concerto assieme al Coro Giuseppe Verdi diretto dal caro Maestro Giovanni Corallo, con la presenza delle Soprano Inés Arelano e Thais Vergara.


Ha indirizzato poi, un emotivo  discorso agli astanti, il Presidente della “Fundación Amigos de Padre Pio”, Pasquale Giannelli, ringraziando quanti hanno avuto fede nei componenti della stessa, sottolineando la generositá dell’attuale Giunta Direttiva del Centro Italiano Venezolano nell’aver propiziato  lo spazio  dove  é stata collocata la statua del Santo e ricordando la devozione di Rocco Visalli, il quale é stato il primo a progettare una piazza dedicata a Padre Pio. La S. Messa , officiata da S. E. il Nunzio Apostolico, ha davvero avuto un significato profondo e tanto, tanto, commovente. Apprezzando la voce di Piero Lo Monaco che ha intonato il “Pane Angelicus”, si percepiva come accordo d’amore della natura circostante, il  cinguettio dei  vari passerotti che si posavano festivi sui verdi rami degli alberi  del bel giardino ove Padre Pio e San Francesco ispirano pace, e tanta fraterna generositá.


Nelle foto, momenti della cerimonia.