Attentato in Afghanistan, ucciso un soldato italiano

KABUL – ROMA – “La guerra è uno sporco lavoro… ma qualcuno dovrà pur farla…” aveva scritto Alessandro Di Lisio, il paracadutista di 25 anni morto ieri nei pressi di Shewan, in Afghanistan.


Il giovanissimo Di Lisio era un esperto artificiere ed apparteneva all’8/o reggimento Guastatori Paracadutisti Folgore. L’esplosione dell’ordigno rudimentale al passaggio del convoglio italiano ha anche provocato tre feriti della missione Isaf. Di Lisio è il quattordicesimo militare italiano morto in Afghanistan dall’inizio della missione nel 2004. Ma questo mese non è stato drammatico solo per l’Italia: 15 i militari britannici uccisi in 30 giorni in scontri con i talebani, mentre continuano a cadere i ‘marines’ americani impegnati nell’offensiva ‘Colpo di spada’ nella provincia di Helmand.


“Ora – ha sottolineato il ministro della Difesa La Russa – sarà necessaria un’ulteriore riflessione sui mezzi e sulle attrezzature”’ in dotazione al contingente italiano. Intanto oggi La Russa riferisce alla Camera sull’accaduto in una informativa urgente, mentre la Procura di Roma ha già aperto un fascicolo per omicidio, tentato omicidio e attentato per finalità terroristiche.


Mentre il premier Silvio Berlusconi ha ribadito la necessarietà della missione di pace in Afghanistan, il presidente degli Usa Barack Obama ha espresso “la speranza di poter cominciare una transizione verso una fase diversa” in cui il governo afghano assuma la responsabilità della propria sicurezza.