Influenza A, l’Argentina il terzo Paese al mondo per morti


ROMA – L’Argentina è fra i Paesi in cui l’influenza A/H1N1 sta provocando il maggior numero di morti: in poco più di un mese il virus ha ucciso almeno 137 persone, secondo l’ultimo aggiornamento fornito dai Centri europei per il controllo delle malattie (Ecdc). Le vittime del virus pandemico sono finora più numerose soltanto negli Stati Uniti, dove ad oggi se ne sono registrate 302, e in Messico, con 140


In altri Paesi sudamericani, come il Cile, i casi sono quasi il quadruplo rispetto a quelli registrati in Argentina (ad oggi 11.641), ma le morti sono 79. L’impennata di casi nell’emisfero Sud, dove è inverno, era attesa dalle autorità sanitarie internazionali poichè, come i virus dell’influenza stagionale, quello pandemico si diffonde più facilmente con il freddo.


L’allarme in Argentina era scattato a fine giugno, quando le autorità di Buenos Aires avevano dichiarato l’emergenza sanitaria nella provincia. E la preoccupazione era salita ulteriormente quando, a metà luglio, in breve tempo si è passati da 40 a 137 morti. Una situazione, questa, che nei giorni scorsi ha portato Stati Uniti e Gran Bretagna a raccomandare prudenza ai viaggiatori, invitandoli ad evitare di andare in Argentina.


Tra i primi ad essere colpiti dal virus pandemico ci sono stati medici e infermieri, con un picco di ben il 40% di assenze dagli ospedali che ha messo in ginocchio la sanità pubblica del Paese. Una crisi sanitaria per risolvere la quale il governo ha deciso di stanziare una cifra pari a 190 milioni di dollari, mentre è stato predisposto un sito internet a disposizione degli studenti, per seguire le lezioni da casa.


Per cercare di limitare la diffusione del virus, all’inzio del mese il Parlamento aveva deciso di estendere la pausa dei lavori prevista per le vacanze invernali, con la chiusura di entrambe le Camere fino al 31 luglio. Sempre all’inizio di luglio era stata decisa la chiusura dei teatri per dieci giorni e le autorità locali hanno deciso di chiudere tutte le scuole nella provincia di Buenos Aires fino al 3 agosto.


Le prime vittime dell’influenza A/H1N1 in Argentina risalgono al 16 giugno scorso: una bambina di tre mesi per la quale non sono mai state chiarite le cause del contagio e un uomo di 28 anni la cui salute era da tempo compromessa. Finora le vittime del virus pandemico sono state soprattutto persone che avevano già problemi di salute oppure le complicanze causate dall’influenza. Tra queste la più comune è la polmonite, come è accaduto nel caso della prima vittima italiana in Argentina, Giulio Masserano.