‘Día del niño’: in omaggio il libro di Rocco Castiglia


CARACAS – Anche se il ‘Dia del niño’ si è già concluso, la comunità venezolana sembra non aver terminato di coccolare i propri bambini. E per farlo, questa volta omaggia i propri pargoli con un regalo molto speciale: le “historietas” raccolte nel libro “Cuentos para niños de hoy de un niño de ayer” dell’italiano Rocco Castiglia, cui la Voce ha già dedicato, in occasione della sua morte avvenuta lo scorso 10 giugno, una delle sue pagine.


Domenica 26 luglio, il prezioso volume è stato donato a tutti i bambini presenti in Plaza Boleita, dalle 11 alle 17, dove si è svolta una festa organizzata dal Consejo Comunal Boleita (che lo scorso ottobre aveva eletto Castiglia come “Vocero Principal del Comitè de Educacion”), con tanto di musica e rappresentazioni teatrali. Per animare la giornata, infatti, oltre a vari gruppi musicali sono andati in scena la Compagnia Nec Teatro e il Laboratorio teatrale Anajulia Roja.


Tra i regali donati ai più piccoli, oltre al libro di Rocco ci sono stati materassi gonfiabili, pacchetti di dolci, cartoline del satellite Simon Bolivar da ritagliare e montare in una figura tridimensionale, offerta dal Ministero di Scienza e Tecnologia.


Il libro di Rocco Castiglia, materese classe 1929, è nato grazie alla generosità dei suoi amici italiani del Circolo Gramsci e della Patria Grande che, per procurargli quei pochi bolivares di cui aveva bisogno e che, fiero, non accettava da nessuna elemosina, si erano preoccupati di far pubblicare il volume.


La giornata di domenica scorsa è stata un omaggio ai più piccoli all’insegna dell’attitudine di Castiglia, che spesso si circondava di bambini. Ricordiamo che, compositore ed affermato insegnante di musica per molti giovani italo-venezolani, impartiva lezioni di fisarmonica, chitarra, cuatro, batteria, mandolino. Divenne anche organizzatore dell’allegro Festival Giovanile di musica, dove non era raro vederlo suonare un organo a quattro mani con un bambino o scatenarsi con l’amato mandolino che divertiva tanto i più piccoli.


Proprio per questa capacità di fondere alla scrittura, la musica e la sua terza passione, la pittura, Castiglia era stato nominato “Patrimonio Cultural de la Parroquia” dai membri della Misiòn Cultura, di cui faceva parte.


Il “Maestro” come molti chiamavano Castiglia, era stato presente alle ultime due Fiere del Libro di Caracas, ospite dello stand del matematico umanista Giulio Santosuosso. Lì, il famoso caricaturista de L’Unità e di Liberazione, Enzo Apicella, appese un piccolo cartello con scritto: “Regalo una caricatura a chi compra questo libro”.


Anche se Rocco Castiglia non si definiva per nulla uno scrittore e dichiarava che semplicemente erano stati i ragazzi ad ispirarlo, i suoi racconti sono schegge inestimabili di valori e moralità. “Voleva fare del Paese una scuola – commenta Mario Neri, del Circolo Gramsci – e criticava l’effetto alienante dei videogiochi, la competizione sempre presente nei giochi e che come la guerra, ‘premia i vincitori che trionfano’, la televisione spazzatura che, come si legge in un suo racconto, ‘dovrebbe essere utilizzata per formare cittadini liberi e non un gregge di consumatori irrazionali al servizio di un piccolo gruppo di antisociali”.


Ha ragione un amico di Rocco, Armando, che tempo fa ci disse: “È giusto regalare la sua eredità più preziosa”.