“L’Occidente chiude gli occhi come avvenne con l’Olocausto’’


CITTÀ DEL VATICANO – L’Occidente ha gli occhi chiusi di fronte alle stragi di immigrati che avvengono nel Mediterraneo, fa finta di non sentire le grida come avveniva durante la deportazione degli ebrei. Nessuna legge sull’immigrazione può far venir meno il dover di soccorrere chi ha bisogno d’aiuto in mare. E’ quanto scrive il giornale della Cei ‘Avvenire’ in un editoriale dedicato alla notizia della morte di più di 70 immigrati che tentavano di raggiungere le coste siciliane. “Nessuna politica di controllo dell’immigrazione – afferma ‘Avvenire’ – consente a una comunità internazionale di lasciare una barca carica di naufraghi al suo destino. Esiste una legge del mare, e ben più antica di quella pure codificata dai trattati. E questa legge ordina: in mare si soccorre. Poi, a terra opereranno altre leggi: diritto d’asilo, accoglienza, respingimento – prosegue l’editoriale – Poi. Ma le vite, si salvano. E invece quel barcone vuoto, non il primo arrivato come un relitto di morte alla soglia delle nostre acque, dice del farsi avanti, tra le coste africane e Malta, di un’altra legge. Non fermarsi, tirar dritto. (Pensate su quella barca, se avvistavano una nave, che sbracciamenti, che speranza. E che piombo nel cuore, nel vederla allontanarsi all’orizzonte)’’.


Quindi il giornale dei vescovi lancia il duro atto d’accusa all’Occidente:


“La nuova legge del non vedere. Come in un’abitudine, in un’assuefazione. Quando, oggi, leggiamo delle deportazioni degli ebrei sotto il nazismo, ci chiediamo: certo, le popolazioni non sapevano; ma quei convogli piombati, le voci, le grida, nelle stazioni di transito nessuno li vedeva e sentiva? Allora erano il totalitarismo e il terrore, a far chiudere gli occhi. Oggi no’’.