“Arlecchino servitor di due padroni” premiato dalla “Casa del Artista”


CARACAS – Prima d’iniziare la nostra intervista con Natale La Rocca, è bene premettere che già da tantissimi anni fa, quando era ancora un ragazzo irrequieto, Natale studiava con Jim Oropeza e con lui s’interessava al teatro classico italiano, inequivocabile manifestazione della cultura di un popolo la cui maniera di riunire la folla nelle piazze aveva preso spunto dal Teatro greco, soprattutto nel nostro Meridione. Bisogna inoltre sottolineare che, davvero e sinceramente, senza far torto a nessuno, il Centro Italiano Venezolano di Caracas è stato ed è culla di questo nostro Teatro in quanto accompagna con calore e generosità i volenterosi talenti che in esso si sono formati o lo hanno scelto quale luogo d’ispirazione per dar vita a tante, tantissime manifestazioni teatrali che poi ne hanno portato in alto il nome in Venezuela ed i cui echi sono giunti anche in Italia. Quando nacque il famoso “Gruppo Arlecchino”, nome scelto da Franco Piccardo, esponente della Commissione di Cultura della Presidenza del C.I.V. allora diretta da Alfredo Buffardi, il nome, così simbolico, spingeva inconsapevolmente quanti facevano parte del Gruppo a studiare, effettuare ricerche sulla Commedia dell’Arte, sulle Danze folcloristiche, sui costumi tradizionali delle nostre amate regioni italiane. Addirittura, con l’avvento alla presidenza del C.I.V. di Francesco Castiglione, alcuni personaggi appartenenti al Gruppo Arlecchino furono agevolati a recarsi a Venezia, allo scopo di studiarne le classiche stupende maschere. Questo, è soltanto un piccolo accenno di quello che ha sempre significato e significa l’arte teatrale nel cuore del nostro Centro Italiano Venezolano. Così, crescendo e maturando, oggi affermiamo con infinito orgoglio che siamo stati sinceramente lieti di condividere con Natale La Rocca ed il Gruppo teatrale “Maschere” – creatura nata in seno al nostro C.I.V. – uno dei premi più prestigiosi come quello di “El Mejor Teatro Comunitario Venezolano”.


– Il Gruppo “Maschere”- puntualizza Natale La Rocca – prende vita in seno al Centro Italiano Venezolano di Caracas, sul finire dell’anno 2005, grazie ad una iniziativa mia e di un gruppo di soci dell’Istituzione. In effetti – precisa Natale – il Teatro ha sempre avuto una importanza di primo piano nell’ambito delle manifestazioni organizzate e svolte nel nostro Centro. Abbiamo così partecipato per la prima volta al “Festival de Teatro Interclubes” nell’anno 2006, con l’opera “No hay ladron que por bien no venga” di Dario Fo, ottenendo 8 “menciones” ed un premio speciale da parte della Giuria.


La nostra seconda impresa teatrale è iniziata nel settembre del 2006, con la Scuola di Teatro dettata dal nostro direttore d’allora, Ramón Goliz. Ricordo che l’Opera s’intitolava “La Cotufa no baila más” di José Antonio Barrios, e con la stessa abbiamo partecipato al “Festival Interclubes” dell’anno 2007, ottenendo nuovi ed importanti successi, presentandola in seguito in vari Clubs di Caracas: Club Santa Paula, Club Puerto Azul e poi, in veste di invitati speciali, nel Festival Baruta delle Arti dello stesso anno.


-Instancabili, quindi…


– Si! Nel 2008, siamo tornati in scena con l’opera di Yasmina Reza Art, questa volta diretta dal noto drammaturgo Carmelo Castro, con la quale abbiamo ottenuto importanti riconoscimenti della Giuria presente al Festival di Teatro Interclubes, sia per la scenografia di Hector Becerra che per la “mencion” d’onore al sottoscritto, (Natale La Rocca), in veste di produttore ed attore.


E il nostro Natale prosegue entusiasta sulla scia dei successi:


– Sul finire dell’anno 2008 iniziamo le prove per mettere in scena l’importante Opera di Goldoni: “Arlecchino servitore di due padroni”, (opera con la quale il Centro Italiano Venezolano partecipa nell’edizione 2009 del “Festival di Teatro Interclubes”), diretta brillantemente da Giovanni Reali, il quale ha saputo guidarci in maniera davvero magistrale attraverso il magico mondo della Commedia dell’Arte.


– E quindi hai la conferma d’aver raggiunto una significativa meta artistica…


-Si. È stato in quell’occasione che abbiamo ottenuto per la prima volta nella storia del C.I.V. nove “menciones”, il Terzo Posto nel Festival di Teatro Interclubes, la nomina a Migliore Attore di “reparto” per Antonio Urdaneta, oltre a ricevere il “Premio Municipal de Teatro 2009” e quello di “Mejor Teatro Comunitario de Venezuela”.


Natale è emozionatissimo. Ha un gran rispetto per tutto il Gruppo artistico che l’accompagna e noi sottolineamo fieri che si tratta di un Premio davvero guadagnato e consegnato ai nostri meritevoli rappresentanti dell’Arte teatrale presso la “Casa del Artista” lo scorso 11 Agosto dalle autorità del Municipio Libertador di Caracas. Così recita la motivazione del meritato Premio: “Para impulsar la importante labor que desempeña la Comunidad Organizada en beneficio de la masificación del Teatro y Resaltar la importancia de incorporar en los premios Municipales la categoria “Mejor Teatro Comunitario Venezolano”. En virtud de los antes señalado se le otorga Mención Honorifica a “Arlecchino Servidor de Dos Patrones” dirigido por Giovanni Reali”.


Naturalmente, fa onore alla nostra Collettivitá l’apprezzato riconoscimento ricevuto dai nostri rappresentanti i quali nella scelta dell’Opera sono stati davvero sapienti. Infatti, “Arlecchino servitor di due padroni” è l’opera goldoniana tra le più famose. Arlecchino riveste uno dei personaggi tipici e commoventi della Commedia dell’Arte. Nei panni di un umile servo che non ha soldi per vivere, svolge il proprio lavoro, contemporaneamente e del tutto in segreto, fra due padroni differenti. Tutto sembra andare bene fino a quando le cose si complicano generando equivoci d’ogni sorta. L’Opera risale al XVIII secolo ed è ambientata nella Venezia del secolo XVI.


I nostri simpatici e meritevoli protagonisti sono: Pantalone de’ Bisognosi: Felix Barrios; Clarissa, sua figlia: Raquel Cisneros; il Dott. Lombardi: Roberto Marinaro. Silvio, suo figlio: Francisco Herrera; Beatrice (travestita da uomo con il nome di Federico Rasponi): Roberta Zanchi; Florindo Aretusi (amante di Beatrice): Antonio Urdaneta; Brighella (locandiero): Juan Carlos Guedez; Colombina (dama di compagnia di Clarissa): Armida Quintana; Arlecchino (Servitore di Beatrie e Florindo): Natale La Rocca; “Esmeraldina (cameriera di locanda): Angela Di Rienzo. Costumi: Gaspare La Rocca; Assistente Costumista: Juan Manuel León; Adattamento Musicale: Giovanni Reali; Disegno e Illuminazione: Geroimo Reyes; Scenografia: El Grupo; Pittura Scenica: Jesús Barrios; Trucco: Raquel Lisbona; Produzione: Natale La Rocca; Assistente alla Regia: Jim Oropeza; Assistente alla Produzione: Alex Rodrigues; Regia: Giovanni Reali.


Congratulandoci con Natale La Rocca e con tutto il suo Gruppo teatrale, sorge la domanda d’obbligo: “Quando vi ripresenterete?


La risposta di Natale giunge rapida e piena di giustificata euforia: “Il prossimo 12 Ottobre presso la Casa d’Italia di Maracay in occasione del Festival “Tradizionando” ed il 13 Ottobre, presso il Salone Italia del nostro Centro Italiano Venezolano, in occasione della replica per tutti i nostri Soci ed amanti del teatro di “Arlecchino servidor di due padroni”.