Haiti, a tre mesi dalla tragedia Ancora tanto da fare

ROMA – Oltre 3 milioni di persone colpite dal terremoto ad Haiti, di queste 1,5 milioni sono bambini, oltre 220 mila morti e 300 mila feriti, circa 1,3 milioni di sfollati in ricoveri di emergenza nella sola area di Port au Prince e oltre 600 mila sfollati nelle aree rurali, di cui 300 mila sono bambini. Sono alcuni dei dati del rapporto dell’Unicef divulgato ieri sulla situazione ad Haiti a tre mesi dal devastante terremoto.

Il totale dei danni e delle perdite è stimato in 7,86 miliardi di dollari, sottolinea l’Unicef, il 120% del Pnl di Haiti nel 2009. Oltre 4.300 strutture scolastiche e 50 tra ospedali e centri sanitari sono inagibili.

Intitolato ”I Bambini di Haiti: tre mesi dopo il terremoto”, il rapporto dell’Unicef evidenzia che, nonostante la distruzione e il collasso dei servizi di base: non si sono avuti significativi focolai di malattie o aumenti dei tassi di malnutrizione; oltre un milione di persone colpite riceve regolarmente acqua potabile; oltre 200 mila donne e bambini beneficiano di programmi mirati di sostegno alimentare; ad oggi più di 100 mila bambini sono stati raggiunti da campagne di vaccinazione di massa; sono stati monitorati e portati aiuti (alimenti e medicine) a istituti per l’infanzia che ospitano più di 25 mila bambini e le scuole stanno gradualmente riaprendo in sistemazioni temporanee, grazie alla fornitura di migliaia di tende e kit di materiali didattici ed educativi.

Tuttavia, il rapporto individua alcune sfide fondamentali da affrontare, in settori quali la fornitura di servizi igienici, il rischio di violenza contro donne e ragazze nei campi per sfollati e la più ampia questione della forte carenza di capacitù del governo e della società civile. Molti ministeri e dipartimenti hanno perso personale, edifici e archivi importanti. L’Unicef ha individuato come priorità quella di assicurare migliori ricoveri per le famiglie sfollate, di aumentare le forniture di servizi di base e di rafforzare la protezione per le donne e i bambini.